Lewis Hamilton si è raccontato nel corso di un’intervista rilasciata per la rivista L’Equipe.
Lewis Hamilton, nei giorni scorsi, ha rilasciato un’interessante ed inedita intervista a L’Equipe approfondendo temi non strettamente connessi ai motori, bensì alla personalità del sette volte campione del mondo e dei progetti futuro del pilota britannico quando arriverà il momento di chiudere con la Formula 1, dopo un ventennio di successi, record e anche momenti difficili.
In Ferrari è stato accolto come una rockstar dai tifosi della Rossa ma l’inglese non si sente quell’appellativo cucito addosso, queste sono state le sue dichiarazioni: “Non mi sento una rockstar, mi sento più una persona normale… anzi, una persona anziana. È l’effetto Tifosi, e ha una portata che non avevo mai sperimentato prima. Quando sono nel mondo della moda devo mostrare una persona diversa, perché devi avere sicurezza, uno stile, un atteggiamento. In Formula 1 invece lavoro con le persone: sono approcci diversi a seconda di dove mi trovo”.
Il numero 44 ha, poi, aggiunto partendo da una considerazione personale che, in qualche modo, riflette il momento che lui stesso sta attraversando: “Diventiamo più forti se siamo disposti ad essere aperti, sensibili e a condividere i nostri pensieri. Naturalmente, quando ci esponiamo in questo modo, diventiamo inevitabilmente più vulnerabili alle critiche. Ero preparato, ma viverlo è diverso. Il primo giorno a Maranello non lo dimenticherò mai. In Ferrari tutto è amplificato, grazie al marchio e a ciò che le persone provano per esso. Guidare una Ferrari scatena sempre un’emozione che nessun altro marchio riesce a dare”.
E, infine, una postilla sui progetti futuri: “La mia priorità è sempre stata l’amore per la Formula 1. L’amore della mia vita è la Formula 1. Non ho figli perché non voglio fare le cose a metà. Certo, ho immaginato quanto sarebbe bello se un giorno uno di loro potesse vedere la Ferrari da vicino… ma per ora sacrifico tutto per le corse”.
Foto: Scuderia Ferrari Gallery