Automobile della Yamaha

Ebbene si, Yamaha ha costruito un’automobile. Ha una caratteristica assolutamente unica

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Scritto da Francesca Testa

20 Settembre 2025

La casa Yamaha ha lanciato un’automobile nella sua storia, ma può godersela una sola persona. Letteralmente.

Nel mondo delle quattro ruote, quando si parla di innovazione e sperimentazione, spesso emergono progetti tanto affascinanti quanto poco conosciuti. È il caso della Yamaha OX99-11, una vettura sportiva unica nel suo genere, sviluppata dalla celebre casa motociclistica giapponese Yamaha, che ha tentato un’ambiziosa incursione nel mondo delle auto ad alte prestazioni.

La Yamaha OX99-11 nasce nei primi anni ’90 come frutto di una collaborazione tra Yamaha Motor Company, la sua controllata Ypsilon Technology e International Automotive Design o IAD. L’obiettivo era quello di trasferire la tecnologia e l’esperienza maturata dalla casa giapponese nel mondo della Formula 1 direttamente su una vettura stradale dal carattere altamente sportivo.

Il progetto prevedeva la produzione di un’auto in serie limitata, con un debutto commerciale fissato per il 1994, ma le difficoltà finanziarie e tecniche ne impedirono la realizzazione su larga scala. Tra le principali cause di questa battuta d’arresto vi furono le divergenze di budget tra Yamaha e IAD, che portarono il progetto a essere interamente gestito da Ypsilon Technology, e la congiuntura economica globale sfavorevole del periodo, che rese insostenibili i costi.

Caratteristiche tecniche di una supercar unica

La Yamaha OX99-11 si presenta come una coupé sportiva a due posti, con una configurazione meccanica davvero d’eccezione. La vettura si basa su un telaio monoscocca in fibra di carbonio, un materiale all’avanguardia per l’epoca, che garantiva rigidità strutturale e leggerezza, mentre la carrozzeria era realizzata con pannelli in alluminio battuti a mano, esaltando l’artigianalità del progetto.

Il cuore pulsante dell’OX99-11 è un motore V12 da 3,5 litri derivato direttamente dal propulsore di Formula 1 sviluppato da Yamaha, opportunamente depotenziato per l’utilizzo su strada, con una potenza di 400 cavalli (300 kW) a un regime elevato di 10.000 giri al minuto. La trasmissione era un cambio manuale a 6 rapporti montato trasversalmente, pensato per garantire una guida dinamica e coinvolgente.

Esteticamente, la vettura si distingueva per l’adozione di porte a cupola, un elemento distintivo che rafforzava l’immagine futuristica e racing della OX99-11. Le dimensioni erano imponenti, con una lunghezza di 4.400 mm, una larghezza di 2.000 mm e un’altezza contenuta di 1.220 mm, mentre il passo di 2.650 mm contribuiva alla stabilità e al comportamento su strada.

 

Yamaha in pista

La prima ed unica supercar di Yamaha, la splendida OX99-11 per una persona (YouTube) – www.GP.Kingdom.it

Nonostante la qualità e la visionarietà del progetto, la Yamaha OX99-11 non superò mai la fase di prototipo. I costi elevatissimi di produzione, stimati tra gli 800.000 e il milione di dollari per unità, insieme alle sfide di un mercato che non era pronto per un’auto così particolare, portarono alla cancellazione definitiva del programma. La costruzione di ogni esemplare richiedeva circa sei mesi, un tempo troppo lungo e oneroso per un progetto destinato a una nicchia ristretta.

Attualmente sono noti solo tre prototipi esistenti: uno è conservato presso il Communication Plaza della Yamaha Motor Company a Iwata, nella prefettura di Shizuoka, in Giappone, mentre gli altri due sono in mani private, appartenenti a collezionisti appassionati di automobili rare e pezzi unici della storia motoristica.

La Yamaha OX99-11 resta dunque un esempio emblematico di come l’innovazione e l’audacia possano incontrare limiti insormontabili, ma anche di come la passione per la tecnologia e le prestazioni estreme abbia spinto una casa principalmente motociclistica a sperimentare nel campo delle supercar, lasciando un’eredità che ancora oggi suscita curiosità e ammirazione tra gli appassionati di motori di tutto il mondo.

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