EDITORIALE – Una qualifica spettacolare, conclusa con… il migliore davanti a tutti
Chiariamo subito: sì, è una provocazione. Le qualifiche di oggi sono state uno spettacolo e mai come stavolta ci sono stati così tanti colpi di scena, in un anno in cui la Formula 1 non sta regalando particolari picchi di entusiasmo.
Ci siamo divertiti, più volte siamo saltati dal divano… ma alla fine, alla fine, è sempre Max.
È difficile decretare quale sia il miglior pilota di sempre, così come lo sportivo più grande di tutti i tempi. In una cosa, però, Max è probabilmente un gigante senza eguali: ha la capacità unica di stare sempre al limite fisico, senza quasi mai oltrepassarlo.
In una giornata così ricca di errori e imperfezioni, quanti ne avete visti da parte sua? E quanti ne ricordate da quando è diventato campione del mondo, dal 2022 a oggi? Pochissimi, si fatica perfino a contarli.
È sovrumana — e quasi deprimente per i suoi avversari — la sua abilità nel portare sempre al limite una macchina ipersensibile come la Red Bull.
Lo aveva spiegato bene Albon: non è che la macchina non sia veloce o diversa dalle altre, è che per farla rendere al massimo serve un’estrema precisione. L’aveva paragonato a “quando negli sparatutto alzi la sensibilità a 100”.
Max “gioca” così, e nove proiettili su dieci colpiscono il bersaglio. Di fronte a un gigante del genere — che ha fatto del guidare una macchina il suo lavoro, il suo passatempo, il suo hobby, il suo svago e forse persino il suo modo migliore di comunicare al mondo — non resta che alzarsi in piedi e applaudire.
