Un bolide vecchia scuola fa impazzire gli appassionati. Noi italiani ci abbiamo messo lo zampino.
In un periodo storico in cui anche il settore delle supercar pare ormai monopolizzato dai modelli elettrici, alcune case produttrici resistono orgogliosamente, proponendo ancora i vecchi design vincenti, come quelli dei bolidi con motori rombanti a cui siamo ormai abituati da grandi appassionati. E non si tratta solo di rumori simulati, come quelli che Ferrari dovrebbe introdurre con la sua primissima supercar elettrica.
Il design di supercar di lusso ad alte prestazioni è sempre stato una prerogativa di noi italiani: vetture prodotte da marchi come Ferrari, Maserati e Pagani hanno sempre beneficiato delle grandi induzioni di designer italiani come Pininfarina, il Centro Stile Ferrari o Zagato, che è anche la mente dietro l’automobile di cui parleremo quest’oggi.
In questi giorni, un brand europeo ha annunciato l’intenzione di mettere su strada quella che promette di essere una delle creazioni più eccitanti del mercato automobilistico di quest’anno. La Capricorn Zagato 01 è una supercar vecchio stile: niente motori elettrici, tanti cavalli e sopratutto, la linea curata da uno degli atelier più importanti del panorama dell’automotive italiano.
Un Capricorno che sa pungere!
Verrà realizzata in soli 19 esemplari numerati, ciascuno venduto alla modica cifra di 2,95 milioni di euro, tasse escluse: la 01 Zagato della casa tedesca poco nota ma sicuramente con le carte in regola per rivaleggiare con tanti grandi nomi del panorama motoristico Capricorn ha affidato al noto designer italiano l’opera: il risultato è notevole. Pur non ricordando nessuna rivale in particolare, la creazione di Zagato ha una linea pulita, intrigante ed un CX molto basso che ben si collima con il peso pari a soli 1.200 kg.
Capricorn Zagato 01: il trionfo dei motori termici (YouTube) – www.GP.Kingdom.it
A bordo della Zagato non c’è spazio per le comodità di un’auto elettrica: cambio manuale, motore termico di tipo V8 da ben 900 cavalli per 1.000 nm di coppia massima, questi sono gli strumenti ed i numeri che la supercar italiana e tedesca mette in campo. A bordo, non manca il lusso con sedili imbottiti che – stando a chi ha visto l’auto dal vivo – sembrano cuscini. Non c’è spazio per il “futurismo” nemmeno nella dotazione di bordo: il volante circolare copre a malapena tachimetro, strumentazione e contachilometri, tutti rigorosamente circolari e fisici, senza strumenti digitali.
Completano il quadro freni Brembo e cerchi in lega da 21 pollici a razze. La vettura è prodotta proprio vicino allo storico circuito tedesco del Nürburgring. Benché l’abbiamo vista finora solo in un particolare colore verde, possiamo supporre che sia personalizzabile a seconda delle richieste del proprietario. La Capricorn, attiva dal 1933, mostra di tenerci alle radici dell’automobilismo sportivo, con una supercar fatta “come una volta” pronta a regalare emozioni rumorose ed inquinanti ma purissime ai pochi che se la potranno portare a casa. Un po’, li invidiamo.