L’azienda Stellantis fa i conti con un altro problema: c’entra la produzione di automobili in Europa, è molto grave.
Gli anni finali della gestione del CEO Carlos Tavares non sono stati facili per il Gruppo Stellantis che ha fatto i conti con enormi problemi che la nuova gestione di Antonio Filosa deve ora affrontare. I litigi con il Governo dovuti soprauttto alla de localizzazione degli impianti produttivi, tensioni, scioperi ed una situazione economica per marchi premium come DS e Maserati che non è esattamente positiva sono solo alcuni dei lasciti della vecchia amministrazione a cui la nuova deve imparare a fare fronte.
A questa situazione corrispondono spesso proteste da parte di operai e sindacati, preoccupati per il futuro di alcune strutture produttive – specie quelle italiane – dove o i ritmi di lavoro sono troppo serrati, o ci sono enormi stop – quello di Termoli ha visto una riduzione della produzione negli scorsi mesi – tra cui una che ha preso piede in questi giorni.
Non è soltanto in Italia che i governi si sono spesso e volentieri messi di traverso alle decisioni di Stellantis e sotto questo punto di vista, la gestione di Filosa non sembra destinata ad invertire la rotta. Una recente protesta è scoppiata dopo una decisione del dirigente legata alla nuova amministrazione del gruppo industriale e non sembra destinata a placarsi presto.
Allarme rosso oltre le Alpi, proteste contro Stellantis
In Francia i sindacati hanno espresso “preoccupazione” per la decisione di Filosa di puntare su figure dirigenziali italiane anziché locali, per esempio, Emanuele Cappellano – a cui ha affidato Enlarged Europe – cosa che secondo alcuni esponenti del CFE-CGC potrebbe favorire più gli interessi italiani che quelli francesi. Ricordiamo infatti che nel Gruppo Stellantis convergono realtà di diversi paesi europei.
Sindacati francesi in protesta, cosa sta succedendo (Stellantis) – www.GP.Kingdom.it
Se questa preoccupazione può sembrare astratta e le parole del sindacato sembrano quasi una mossa politica per ristabilire i rapporti di forza interni a Stellantis, ben più concreta è la preoccupazione per il max investimento all’estero. In questi giorni, Stellantis ha direzionato ben 10 miliardi ai suoi impianti produttivi negli USA, specie in Illinois. Una nuova mossa di de localizzazione che toglie fondi all’Europa in favore degli Stati Uniti.
Insomma, le tensioni interne e con i governi europei continuano e non sembrano destinate a placarsi nei prossimi mesi. Un colosso come Stellantis deve assolutamente ridurre al minimo questo tipo di situazioni, pericolose in un momento storico in cui la competizione nel settore dell’automotive è decisamente intensa.