Aperte le indagini sulle automobili a gasolio, la notizia sconvolge milioni di guidatori che le hanno comprate.
Anni ed anni di allarmi degli scienziati ignorati, hanno portato la transizione ecologica a ritardare fino a diventare una spada di Damocle che, come prevedibile, sarà il cittadino medio a pagare cara, anziché l’industria del petrolio. In questo contesto complicatissimo, le automobili a benzina ma sopratutto quelle diesel stanno cominciando lentamente ad essere allontanate dalle nostre strade.
In molte città italiane con più di 50.000 abitanti da quest’anno per esempio circolare con vetture a benzina o gasolio Euro 4 o inferiori sarà vietato, così come la vendita di questo tipo di auto a partire dal 2035 salvo modifiche regolamentali. Non solo l’UE, comunque, ha un piano simile per accantonare lentamente le vetture inquinanti. Ciò sta accadendo anche fuori dai confini continentali.
Nel Regno Unito fresco di Brexit esistono delle regole che le case produttrici di auto devono rispettare: queste variano dall’obbligo di vendere una piccola percentuale di vetture elettriche che sale di anno in anno fino al 2035 fino a quella di regolamentare le emissioni di motori benzina e diesel. Ebbene, proprio qui potrebbe essere scoppiato un nuovo, piccolo Dieselgate…
Allarme per questi cinque marchi, i consumatori insorgono
Secondo la stampa britannica, un milione e passa di consumatori insoddisfatti si sarebbero uniti in quella che minaccia di diventare una class action di dimensioni mastodontiche: contro di loro, sei case produttrici di auto – Nissan, Ford, Mercedes-Benz, Renault, Peugeot e Citroen – accusate di aver manipolato i dati relativi alle emissioni dei motori delle loro auto diesel.
Auto diesel. Scoppia la protesta – www.GP.Kingdom.it
In questo contesto delicato, potrebbe scoppiare con le dovute proporzioni uno scandalo Dieselgate di estensione ridotta. Questo unito al fatto che almeno uno dei brand in questione, Nissan, è pure accusato dal Governo Inglese di non aver venduto e prodotto abbastanza auto elettriche per rispettare gli standard produttivi di cui abbiamo parlato poco prima.
Questa situazione è piuttosto delicata e va monitorata: appena avremo evoluzioni o la risposta dei costruttori interessati, provvederemo ad informarvi. La morale che possiamo trarne è che le case non sempre sono trasparenti con i clienti e soprattutto, che per i motori diesel si avvicina lentamente ma inesorabilmente la fine di un’epoca.