Un cavillo nel regolamento FIA impedisce a ogni opposizione di candidarsi: Ben Sulayem sarà rieletto automaticamente
Ora è ufficiale: Mohammed Ben Sulayem resterà presidente della FIA per un secondo mandato senza che vengano indette elezioni. Dietro questa rielezione automatica si nasconde però un cavillo nel regolamento dell’organo che governa il motorsport mondiale, che di fatto ha impedito a qualsiasi opposizione di presentarsi.
Ben Sulayem resta presidente FIA: il motivo
Secondo le norme interne della FIA, ogni candidato alla presidenza deve presentare una lista composta da sei vicepresidenti, ciascuno proveniente da una diversa regione del mondo. È stato proprio questo requisito, quasi sconosciuto e di difficile attuazione, a escludere tutti i rivali di Ben Sulayem.
Una delle regioni, il Sud America, conta infatti un solo rappresentante eleggibile: Fabiana Ecclestone, moglie dell’ex patron della Formula 1 Bernie Ecclestone, già parte del team del presidente in carica. Senza la possibilità di includerla, nessun altro candidato ha potuto completare la lista richiesta, diventando automaticamente ineleggibile.
Tim Mayer, uno dei principali sfidanti, ha ufficializzato il suo ritiro dalla corsa durante il weekend del GP degli Stati Uniti, denunciando pubblicamente la situazione. “Le elezioni per il presidente della FIA sono terminate. Ci sarà un solo candidato, quello in carica. Questa non è democrazia: è l’illusione della democrazia”, ha dichiarato in conferenza stampa. Mayer, figlio dell’ex manager McLaren Teddy Mayer, ha parlato di “potere senza freni” e di un processo “teatrale”, annunciando anche la presentazione di reclami etici contro la federazione.
La FIA, da parte sua, ha però difeso fermamente la legittimità del proprio processo, rivelando come in realtà “tutti i candidati hanno avuto tempo sufficiente, dal 13 giugno, per preparare le loro candidature” e che “la procedura resta pienamente conforme ai principi democratici”.
David Richards, presidente di Motorsport UK, ha poi parlato apertamente di “erosione della responsabilità e della buona governance”, mentre l’ex vicepresidente FIA Robert Reid, dimessosi ad aprile, ha denunciato una “rottura degli standard etici” all’interno dell’organizzazione.
Il voto del 12 dicembre, dunque, sarà soltanto una formalità: con tutti gli altri candidati esclusi, Mohammed Ben Sulayem verrà rieletto automaticamente alla guida della leggendaria Federazione Internazionale dell’Automobilismo.
Foto: FIA, F1.com