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Occhio alla nuova truffa della multa non pagata: non lasciarti ingannare

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22 Ottobre 2025

Questo tipo di frode informatica si basa sull’invio di e-mail apparentemente ufficiali, con l’obiettivo di sottrarre dati personali e finanziari.

Negli ultimi mesi in Italia è cresciuto il fenomeno della truffa della multa non pagata, un raggiro digitale che continua a colpire automobilisti ignari con modalità sempre più sofisticate. Questo tipo di frode informatica si basa sull’invio di e-mail apparentemente ufficiali, con l’obiettivo di sottrarre dati personali e finanziari attraverso siti web falsificati. Vediamo come funziona questo meccanismo e quali sono le strategie più efficaci per difendersi.

Il meccanismo della truffa della multa non pagata

La truffa si presenta sotto forma di una e-mail che simula una comunicazione ufficiale inviata da enti come il “Sistema Nazionale delle Infrazioni Stradali” o il Ministero dei Trasporti. Questi messaggi sono estremamente curati nei dettagli: includono loghi istituzionali, toni formali e un linguaggio che induce all’ansia, facendo leva sulla paura di dover affrontare sanzioni più severe.

Nel testo della mail si parla di una presunta infrazione – tipicamente un eccesso di velocità o una sosta vietata – che non sarebbe stata ancora saldata. L’importo richiesto varia generalmente tra i 120 e i 300 euro, con la minaccia che, se il pagamento non avviene entro 72 ore, la multa possa aumentare fino a superare i 390 euro, accompagnata dalla decurtazione dei punti sulla patente. Questi elementi sono studiati per spingere la vittima a compiere un’azione impulsiva.

Il link contenuto nell’e-mail conduce a una pagina web clonata, che riproduce fedelmente il portale di PagoPA o di altri servizi istituzionali. Tuttavia, si tratta di un sito fraudolento creato per carpire dati sensibili come informazioni bancarie o credenziali di accesso. Una volta inseriti i dati, i truffatori sono in grado di svuotare il conto corrente delle vittime o compiere altre operazioni illegali.

La prevenzione è fondamentale per non cadere in questa trappola digitale. Il primo elemento da controllare è sempre il dominio del sito web: i portali ufficiali italiani terminano con estensioni come “.gov.it” o “.it”. Se il link porta a domini stranieri o insoliti, come ad esempio “.es” o altre estensioni non italiane, si tratta quasi sicuramente di un falso.

Inoltre, è importante sapere che le multe non vengono mai comunicate tramite e-mail ordinaria. Le amministrazioni pubbliche usano esclusivamente canali ufficiali come la Posta Elettronica Certificata (PEC), raccomandate cartacee o il servizio “Send” per notificare sanzioni e avvisi. Qualsiasi messaggio che impone il pagamento immediato con minacce di aggravamento o decurtazione punti entro poche ore è da considerare sospetto.

Un ulteriore consiglio è diffidare di e-mail che richiedono pagamenti urgenti e che presentano errori grammaticali o incongruenze nel testo, anche se ben strutturato. Spesso la fretta e la pressione psicologica sono strumenti utilizzati dai truffatori per indurre all’errore.

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