La Ferrari ha disputato un fine settimana in crescendo ad Austin regalando a Leclerc il sesto podio stagionale, ma c’è un motivo dietro le prestazioni del Cavallino.
Il weekend di Austin non era cominciato affatto bene per la Ferrari con le nette difficoltà delle qualifiche Sprint. Nel giro di poche ore, però, il Cavallino ha messo mano ai dati migliorando nettamente le sue prestazioni, sia con Charles Leclerc che con Lewis Hamilton. L’aspetto clamoroso, dietro il miglioramento quasi improvviso della SF-25 sulle curve texano, è proprio quello che riguarda le altezze: al contrario dei suoi avversari, infatti, la Ferrari è riuscita ad abbassare entrambe le vetture trovando prestazione e compattezza soprattutto nel primo settore della pista texano, come dimostrato da Leclerc in tutto l’arco della gara.
Sappiamo benissimo che la Rossa soffre sul giro secco e riesce a difendersi meglio durante la gara ed è per questo che, proprio durante la Sprint Race del sabato, Leclerc ha provato ogni singolo settaggio che potesse, in qualche modo, aiutarlo nel GP della domenica. Una sorta di seconda sessione di prove libere, dunque, per la Ferrari che, grazie ai dati raccolti nel corso del sabato mattina, è riuscita ad abbassare la propria vettura andando contro corrente rispetto all’andamento della stagione, in cui i meccanici sono stati costretti ad alzare la SF-25 per evitare squalifiche e danni al fondo.
Una scelta in netta controtendenza rispetto agli altri team: ad esempio McLaren che, senza i dati raccolti della Sprint a causa del contatto tra Piastri e Norris, è stata costretta ad alzare la vettura per timore di danneggiare il fondo soprattutto nei tratti sconnessi della pista ed evitare una squalifica che sul circuito di Austin non è cosi rara, ne sanno qualcosa proprio Leclerc ed Hamilton. L’ottima esecuzione della qualifica stessa, poi, ha permesso ad entrambi i piloti Ferrari di partire nelle prime tre file ed impostare la gara in maniera diversa rispetto alle ultime uscite, quando le due Rosse si ritrovavano spesso nel panino di centro classifica.
Leclerc ha osato più di Hamilton scegliendo la gomma rossa all’inizio e confermando i netti miglioramenti per quanto concerne la gestione gomma, in ogni condizione e con ogni mescola. La resistenza e la difesa nei confronti di Norris sarebbero valsi più di una mesta terza posizione ma il bottino, in ottica secondo posto nel mondiale costruttori, è più che buono con parecchi punti guadagnati nei confronti di Mercedes, ora più vicina che mai.
Un ultimo aspetto da considerare, ma non per importanza, è quello del vento che ha completamente cambiato direzione nel corso della gara di domenica; un fattore, quello meteorologico, che ha permesso alla Ferrari di gestire meglio le gomme e di poter pensare a strategie alternative per poter pensare di ottenere qualcosa di più. Il GP del Messico, in programma questo fine settimana, ci dirà se quanto accaduto ad Austin sia stato solamente un caso o se in Ferrari si sta scoprendo qualcosa che potrà essere molto utile in chiave 2026.