La stagione del numero #93 è terminata anticipatamente proprio dopo essere stato proclamato per la nona volta campione del mondo: chiarita la gravità dell’infortunio
Una carriera brillante segnata da numerose vittorie e gravi infortuni: questo è il riassunto del rapporto di Marc Marquez con la MotoGP. Purtroppo, anche dopo l’ultimo trionfo, il campione del mondo è costretto a interfacciarsi con una nuova sfida; questa volta però “prudenza” sembrerebbe essere la chiave per un ritorno in pista sicuro.
Dopo il video pubblicato da Marquez sui social, nel quale il pilota di Cervera annuncia la sua assenza per il finale di stagione, il quotidiano spagnolo AS ha intervistato il Dottor Charte per chiarire meglio quali siano realmente le condizioni del numero #93.
Le parole del Dottor Charte
«Márquez ha fatto tutto ciò che doveva fare e la lesione che ha subito non è semplice”, ha dichiarato. “È un infortunio serio, perché quel braccio è già stato molto provato dopo quattro operazioni. Credo che debba tornare solo quando sarà al cento per cento, come ha detto lui stesso nel video che ha pubblicato. Bisogna lasciare che il corpo si rigeneri.»
Tra i particolari rivelati ad AS il medico della MotoGP spiega anche: «In nessun caso è stata interessata la vecchia lesione, quella dell’omero. Si è solo visto che c’era una vite piegata nell’omero e si è riparata anche quella. E la coracoide ha la sua storia. Può sembrare una cosa da poco, ma è un osso importante. Non si tratta di un infortunio più o meno grave, ma il recupero deve essere fatto con più calma. L’atteggiamento che ha adottato è quello giusto, ed è lo stesso che avrei preso io».
E per quanto riguarda i tempi di recupero? Charte concorda con la scelta di non affrettare: «Le quattro settimane di riposo non gliele toglie nessuno, e a livello mentale sta benissimo, perché ha fatto tutto ciò che doveva. Verrà a Valencia da turista e si è guadagnato questo riposo, perché è un ragazzo che ha fatto una stagione eccezionale. Nel suo caso, tornare prima sarebbe stato un rischio inutile, e non ne valeva la pena. Avrebbe rischiato la sua carriera tornando troppo presto».
Foto: Ducati Corse