Il campione del mondo critica la gestione dell’incidente in Moto3 e punta il dito sulla mancanza di chiarezza nelle comunicazioni
Il solito, grande Francesco: ancora una volta, Pecco Bagnaia non usa mezzi termini nel commentare quanto accaduto durante il drammatico incidente che ha coinvolto José Antonio Rueda e Noah Dettwiler a Sepang, soprattutto sulla gestione del dopo incidente e la scelta di far ripartire la Moto3 con una “mini-gara” di 10 giri.
Il tre volte campione del mondo ha infatti espresso il proprio disappunto per la gestione della situazione, sottolineando, oltre alla criticata scelta di ripartire, come la comunicazione ufficiale sia stata troppo affrettata rispetto alla reale gravità dei fatti.
“C’è stata fretta nel comunicare che tutto era a posto, ma in realtà le cose non stavano così. Pochi minuti dopo l’incidente è uscito fuori che entrambi i piloti erano coscienti, ma dopo si è saputo che avevano avuto problemi seri”, ha dichiarato Pecco ai media.
Pecco: “Perdita di credibilità dopo la Malesia”
Con la sua sincerità e genuinità che lo contraddistingue, Bagnaia ha poi aggiunto parole molto chiare riguardo alla decisione di far proseguire il programma della giornata:
“Quando un pilota ha un arresto cardiaco la situazione è grave, è stata una perdita di credibilità. Per me la gara Moto3 non sarebbe dovuta partire.”
Il pilota Ducati ha infine anticipato che il tema verrà affrontato in modo diretto nei prossimi giorni:
“Venerdì ci sarà una riunione con la Safety Commission e chiederemo sicuramente di prendere certe decisioni con più calma.”
Foto: Ducati Corse