Musica alta sanzione

Ascoltare musica ad alto volume in auto: tutti i rischi e le possibili sanzioni

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15 Dicembre 2025

Sembra un gesto impossibile da sanzionare, eppure succede davvero: ti multano subito.

Con l’aumento della sensibilità verso la sicurezza stradale e la tutela della quiete pubblica, il tema della musica ad alto volume in auto torna al centro del dibattito, con una normativa precisa e sanzioni ben definite. La crescente diffusione di sistemi audio potenti a bordo dei veicoli ha reso necessaria una regolamentazione stringente, volta a garantire la sicurezza alla guida e il rispetto del contesto urbano e residenziale.

Il Codice della Strada impone limiti rigorosi per l’uso di autoradio e apparecchi di riproduzione sonora durante la guida. L’articolo 350 del Regolamento di esecuzione stabilisce che il volume non deve superare i 60 LAeq dB(A), misurati a 10 centimetri dall’orecchio del conducente con il veicolo chiuso e microfono rivolto verso la sorgente sonora. Questo limite non solo tutela la salute uditiva, ma soprattutto preserva la capacità del guidatore di percepire segnali acustici esterni essenziali come sirene, clacson e avvertimenti di pericolo.

La norma sottolinea, inoltre, che il volume non deve in alcun modo interferire con la sicurezza della guida. In pratica, questo implica che anche restando sotto la soglia numerica, il conducente deve mantenere una percezione acustica adeguata per reagire prontamente alle situazioni di emergenza.

Sanzioni e divieti specifici

Le sanzioni per chi viola tali disposizioni possono essere salate. La multa prevista per superamento dei limiti di rumore in movimento rientra tra le sanzioni amministrative e può essere comminata sia sulla base di misurazioni fonometriche sia in base a una valutazione soggettiva degli agenti, che verificano se il volume ostacoli la percezione dei segnali acustici o la concentrazione alla guida.

Particolare attenzione viene riservata all’uso di dispositivi che isolano l’udito, come cuffie o auricolari che coprono entrambe le orecchie. L’articolo 173 del Codice della Strada vieta l’utilizzo di apparecchi che comportino l’allontanamento delle mani dal volante o che riducano in modo significativo la capacità uditiva bilaterale. Sono permessi solo il vivavoce o un auricolare singolo, purché non compromettano la sicurezza. Le sanzioni per queste infrazioni sono severe, con multe che vanno da 250 a 1.000 euro, decurtazione di 5 punti dalla patente e sospensione della stessa da 15 giorni fino a due mesi, con aggravanti in caso di recidiva.

Quando la musica ad alto volume provoca un disturbo generalizzato alla quiete pubblica, si entra nell’ambito penale. L’articolo 659 del Codice Penale punisce chi disturba riposo e tranquillità di un numero indeterminato di persone, anche senza la necessità di una misurazione fonometrica. La giurisprudenza della Corte di Cassazione ha chiarito che la valutazione può basarsi su testimonianze, rilievi degli agenti e contesto – orario, luogo, ripetitività – con particolare attenzione alle ore notturne e alle zone residenziali o sensibili come ospedali e scuole.

Il disturbo può essere configurato anche se il numero di persone coinvolte non è elevato ma si tratta di una platea potenzialmente ampia, e ciò implica che la musica sparata dall’auto può costituire reato indipendentemente dal rispetto dei limiti tecnici di decibel.

Controlli e valutazioni operative

Gli agenti di polizia effettuano i controlli sia con fonometri, secondo le modalità stabilite dal Regolamento, sia attraverso una valutazione funzionale, ossia verificando se il volume impedisce di sentire suoni critici per la sicurezza stradale. La musica ad alto volume, soprattutto se accompagnata da bassi potenti o impianti modificati aftermarket, aumenta il carico cognitivo del conducente, rallentando i tempi di reazione e riducendo la capacità di percepire segnali importanti.

Il giudizio degli agenti tiene conto di diversi fattori: orari di accertamento, contesto ambientale, segnalazioni da parte dei residenti e presenza di aree sensibili. La normativa comunale sull’inquinamento acustico integra il quadro, prevedendo fasce orarie e limiti specifici per le emissioni sonore in base alla destinazione d’uso delle zone.

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Le sentenze più recenti della Corte di Cassazione confermano la tendenza a valorizzare elementi probatori non solo tecnici ma anche basati sul contesto e sulle testimonianze, per contrastare efficacemente i comportamenti molesti. Non è più necessario un numero elevato di persone disturbate né una perizia fonometrica obbligatoria, qualora il quadro probatorio dimostri chiaramente l’idoneità del rumore a turbare la quiete pubblica.

La soglia dei 60 dB è un parametro di riferimento rigoroso in abitacolo chiuso, corrispondente a un volume paragonabile a una conversazione normale. Chi guida deve mantenere un livello sonoro compatibile con la percezione immediata di segnali esterni, anche con i finestrini aperti in città.

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