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Rimborso pedaggi autostradali: cosa cambia d’ora in avanti

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12 Novembre 2025

Con l’avvicinarsi del 2026, si delineano importanti novità nel sistema di rimborso dei pedaggi autostradali per gli automobilisti.

Con l’avvicinarsi del 2026, si delineano importanti novità nel sistema di rimborso dei pedaggi autostradali per gli automobilisti che subiscono disagi a causa dei cantieri o di blocchi della circolazione. L’Autorità di regolazione dei trasporti ha infatti elaborato un nuovo schema di indennizzi differenziati, che entrerà in vigore dal prossimo anno, suscitando già le prime reazioni critiche da parte delle associazioni dei consumatori.

Nuovo sistema di indennizzi per i disservizi autostradali

Secondo quanto riportato da fonti ufficiali e dalla stampa nazionale, i rimborsi non saranno più uniformi ma varieranno in base alla natura del disservizio. Si distinguerà infatti tra i ritardi causati dai cantieri autostradali e quelli derivanti da veri e propri blocchi della circolazione. L’obiettivo dichiarato è quello di garantire un sistema più equo e trasparente, che tenga conto delle diverse condizioni di viaggio e della gravità del disagio subito.

Per quanto riguarda i cantieri, il calcolo dell’indennizzo sarà complesso e basato su sette criteri specifici: la lunghezza del tragitto interessato, il tipo di restringimento della carreggiata, il numero di corsie chiuse, l’eventuale obbligo di percorrere la carreggiata opposta, le ripercussioni sulle corsie di emergenza, nonché la durata e la lunghezza complessiva del cantiere. Oltre a questi parametri, verrà considerata la velocità media effettiva e il ritardo accumulato durante il transito.

L’indennizzo previsto per i cantieri sarà modulato in base alla distanza percorsa e al ritardo subito. Per tratte fino a 30 chilometri, il rimborso scatterà indipendentemente dal ritardo orario. Per percorrenze comprese tra i 30 e i 50 chilometri, sarà necessario un ritardo minimo di 10 minuti per avere diritto al rimborso. Infine, per tratte superiori ai 50 chilometri, il ritardo minimo dovrà essere di almeno 15 minuti.

Diversa è la situazione quando si parla di blocco della circolazione, definito come un evento perturbativo che causa il traffico completamente fermo. In questi casi il meccanismo di rimborso si fa più severo e proporzionale all’entità dell’attesa: con un ritardo tra 120 e 179 minuti il pedaggio della tratta percorsa sarà dimezzato; tra 180 e 239 minuti il rimborso si alza al 75%, mentre in caso di attese pari o superiori a 240 minuti il pedaggio sarà completamente gratuito.

Non mancano però le critiche da parte di alcuni enti a tutela degli utenti. Il Codacons ha espresso dubbi sull’uso di termini troppo generici, come “eventi perturbativi”, che potrebbero generare controversie legali e difficoltà interpretative in fase di richiesta dei rimborsi. Inoltre, i tempi previsti per ottenere indennizzi parziali o totali sono considerati troppo lunghi, rischiando di penalizzare ulteriormente gli automobilisti.

Un’altra preoccupazione riguarda il possibile meccanismo di compensazione tra concessionarie e collettività: si teme che le società autostradali possano recuperare integralmente i rimborsi erogati scaricando i costi sui pedaggi futuri, vanificando così l’effettivo beneficio per gli utenti.

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