Il doppio zero McLaren imposto dalla FIA risuona nel paddock a gara terminata: ora Verstappen ha l’ultima chance per il miracolo
Un disastroso finale sigilla il weekend americano della McLaren. I risultati ottenuti in pista, dalla valenza totale di 28 punti (18 per Norris arrivato secondo, 10 per Piastri finito quarto), sono stati vanificati dalla squalifica ordinata dalla Federazione Internazionale, i cui commissari hanno rilevato un’incongruenza nell’altezza del pattino delle due MCL39 rispetto al valore minimo stabilito dal regolamento.
La sentenza della FIA non poteva essere più dura di così per il team di Woking, spedito dunque in Qatar con l’amaro in bocca e con un ulteriore apporto di pressione che pesa parecchio sulle spalle di muretto box e piloti.
Il margine in classifica piloti si riduce notevolmente e vede il campione del mondo in carica, Max Verstappen, acquistare terreno fermandosi a 24 lunghezze da Lando Norris. Distacco condiviso con Oscar Piastri, che si ritrova dunque appaiato all’olandese dopo una stagione dominata dalla vettura McLaren, sia sul fronte tecnico che in termini di risultati.
La frustrazione è il sentimento predominante in questa fase, specialmente nell’animo di chi aveva comunque previsto una gara ostica o, per lo meno, non facile rispetto alle precedenti. E, nonostante questo pronostico, dettato dalle caratteristiche del tracciato cittadino di Las Vegas, aveva raccolto un risultato discreto limitando i danni in una corsa dominata da Max. Il team di Woking, infatti, era ben consapevole di dover affrontare delle difficoltà in più e, non a caso, il tracciato del Nevada già alla vigilia era indicato come la pista meno concorde alle peculiarità tecniche della MCL39.
McLaren ha iniziato la tre-giorni americana con una FP1 lontano dalle luci della ribalta, terminata con il sesto posto di Norris e l’ottavo di Piastri per un totale di 50 giri sommando l’attività dei due piloti. Durante la FP2, invece, i Papaya hanno accumulato la metà dei giri percorsi nella prima sessione, con Lando davanti a tutti e Oscar in 14esima piazza. Nell’ultima turno di prova libera, caratterizzata dalle condizione meteo incerte, i piloti McLaren hanno fatto da chiudi-fila, con Piastri 19esimo e Norris ultimo.
Tutta un’altra storia la piovosa sessione di qualifica, al termine della quale è arrivata la zampata del leader del mondiale che ha conquistato la Pole con un crono di 1:47.934. Mentre l’australiano ha concluso il turno da quinto in classifica facendo registrare un 1:48.961, davanti a Leclerc e dietro Russell.
La gara non è partita nel migliore dei modi per entrambi. Da un lato Norris che sbaglia la partenza e perde la posizione in favore di Verstappen e Russell, dall’altro Piastri che retrocede di due posizioni dopo esser stato protagonista di un contatto con una Racing Bull. Il proseguo della corsa ha visto un Oscar in rimonta dalla settima piazza e un Lando inizialmente arretrato alle spalle del britannico della Mercedes, e nel finale capace di riprendersi il secondo posto con un sorpasso al giro 35, fino alla bandiera a scacchi.
La stangata della squalifica manda all’aria il lavoro costruito dagli uomini di Woking e giova chiaramente al vincitore del giorno, Max Verstappen. Il pilota Red Bull, infatti, ha corso un Gran Premio perfetto sin dalla prima curva e ha colto un trionfo che assume un’importanza vitale in chiave Mondiale, in attesa delle ultime trasferte in Qatar e ad Abu Dhabi.
La lotta al titolo, infatti, sembrava fino alle prime ore della mattina italiana una faccenda di competenza esclusiva McLaren, ma adesso Verstappen ci crede e ci deve credere. 24 punti a due gare più una sprint dal termine non sono pochi, ma neanche così tanti da considerare impossibile un’impresa che avrebbe del clamoroso, seppur altamente improbabile. Specialmente in una stagione come il 2025 che ha mostrato tutto e il contrario di tutto, con numerosi colpi di scena che sembrano rendere infinito questo mondiale.
Foto: X-McLaren F1 Team, Red Bull Content Pool.
