Da qualche giorno è terminato il primo censimento nazionale degli autovelox in Italia. Tutti i dispositivi presenti nella lista sono quelli realmente funzionanti e che potranno emettere multe. Ma cosa succede con le multe non pagate? Tutti i nuovi dettagli.
Da diversi decenni a questa parte sulle strade del nostro Paese sono presente gli autovelox. Si tratta di particolari dispositivi elettronici di cui si servono le forze dell’ordine per monitorare la situazione in strada. Essi, infatti, hanno la funzione di rilevare la velocità dei vari veicoli in transito e di sanzionare automaticamente chi dovesse oltrepassare i limiti di velocità.
Esistono gli autovelox fissi e quelli, invece, mobili, sfruttati dalle forze dell’ordine presenti in strada per mezzo di sistemi portatili come il telelaser. L’obiettivo, come detto, è quello di aumentare la sicurezza generale in strada, cercando di scoraggiare i comportamenti pericolosi al volante.
Dallo scorso 28 novembre sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sarà possibile consultare la lista completa di tutti gli autovelox operanti sull’intero territorio italiano. Da questo censimento nazionale è emerso che in Italia ci sono 3.038 autovelox autorizzati tra quelli fissi, mobili e in movimento. Solo questi, dunque, saranno i dispositivi registrati e che potranno emettere sanzioni verso i trasgressori del Codice della Strada. Cosa accade, però, alle multe non pagate emesse prima del 28 novembre? La legge parla chiaro.
Autovelox, tutte le regole attuali sulle multe non pagate
La legge attuale ha chiarito che dallo scorso 29 novembre solo “il censimento è condizione necessaria per il legittimo utilizzo dei dispositivi“. In pratica, i dispositivi non presenti nella lista online sono stati spenti o comunque resi inefficaci, senza possibilità di sanzionare gli utenti stradali. Solo quelli censiti, dunque, potranno emettere le multe agli automobilisti.
Se dovesse arrivare a casa una sanzione comminata da un dispositivo non presente nella lista, allora l’utente potrà tranquillamente contestarla e non procedere al pagamento. Ma cosa accade alle multe antecedenti al censimento? Sono in molti a chiedersi questa cosa.
La spiegazione è molto semplice. Non c’è alcun procedimento retroattivo e, dunque, l’utente non potrà fare altro che pagare la sanzione ricevuta, a patto che l’autovelox fosse – a suo tempo – regolarmente omologato. Sarà possibile fare ricorso, ma non si potrà “sfruttare” il fatto relativo al censimento degli autovelox. Se nei primi mesi del 2026 dovessero arrivare sanzioni non si potrà fare altro che saldare il tutto.
