Questo risultato testimonia l’interesse crescente verso veicoli tecnologicamente avanzati e a basso impatto ambientale

Auto, 6 italiani su 10 ci rinunciano: rivelazione sconvolgente

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Scritto da Roberto Arciola

9 Dicembre 2025

Nel contesto della transizione verso una mobilità sostenibile, il tema degli incentivi auto si conferma cruciale per il mercato italiano.

Secondo i dati più recenti, senza un supporto economico adeguato, la maggior parte degli italiani rinuncerebbe ad acquistare un veicolo elettrico, evidenziando una forte dipendenza dagli aiuti statali per superare le barriere economiche e culturali legate a questa tecnologia.

Dal 15 ottobre 2025 entreranno in vigore i nuovi incentivi per le auto elettriche, destinati a rilanciare un settore che finora ha registrato una quota di mercato complessiva del 5,2% nei primi otto mesi dell’anno. Un’analisi del Centro Studi di AutoScout24 rivela che il 38% degli italiani intenzionati ad acquistare un’auto nuova guarda con interesse a un modello elettrico, ma il 69% di questi farà affidamento proprio sugli incentivi per effettuare l’acquisto.

“Gli incentivi rappresentano una leva fondamentale per lo sviluppo del settore e per il rinnovo del parco auto circolante, la cui età media è di 14 anni,” sottolinea Sergio Lanfranchi, responsabile del Centro Studi AutoScout24. Senza tali bonus, infatti, ben 6 italiani su 10 rinuncerebbero all’acquisto di un’auto elettrica, dimostrando come la convenienza economica sia il motivo principale che spinge verso questa scelta, più che le ragioni ambientali, citate da una quota molto limitata del campione.

Criticità e percezioni degli automobilisti italiani

Il campione intervistato si divide nettamente tra chi ritiene gli incentivi adeguati e chi li giudica insufficienti o troppo complicati. Tra le critiche più diffuse, spiccano i parametri restrittivi (segnalati da quasi il 60% di chi li considera inadeguati), la confusione normativa (34%), il vincolo alla rottamazione (25%) e la percezione che gli incentivi non compensino appieno il costo superiore delle vetture elettriche (25%).

Le principali barriere all’acquisto di un’auto elettrica restano il prezzo elevato (41%), la scarsa rispondenza alle esigenze pratiche degli automobilisti (35%), l’autonomia limitata delle batterie (30%) e la mancanza di infrastrutture di ricarica adeguate (26%). Non manca una quota di diffidenza residua, pari al 24%, e timori riguardo alla durata e al costo di sostituzione delle batterie (22%) nonché al valore residuo percepito come inferiore rispetto ai veicoli tradizionali (20%).

Sorprendentemente solo il 9% del campione ritiene che gli incentivi siano insufficienti, confermando che, pur essendo determinanti, i bonus da soli non riescono a superare tutte le resistenze degli automobilisti più scettici.

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Il profilo del parco auto italiano e le preferenze di acquisto(gpkingdom.it)

Il parco auto soggetto a rottamazione presenta un’età media di 14 anni, con il 33% delle auto in circolazione appartenenti alla categoria Euro 5, il 28% a Euro 3 e il 17% a modelli ancora più datati (Euro 0-2). Gli italiani si preparano quindi a sostituire veicoli obsoleti con modelli più moderni, privilegiando soprattutto berline (circa metà delle preferenze), seguite da SUV e crossover, mentre le city car mantengono un ruolo significativo.

Il budget medio previsto per l’acquisto di un nuovo veicolo si attesta intorno ai 25.800 euro, cifra che conferma la necessità di incentivi capaci di ridurre il gap di prezzo tra auto elettriche e auto a motore termico.

Sergio Lanfranchi evidenzia che “la convenienza economica resta la motivazione primaria per scegliere un’auto elettrica, più che la sensibilità ambientale.” A suo avviso, per consolidare il mercato è indispensabile un intervento strutturale che renda l’elettrico competitivo anche al termine del periodo degli incentivi, attraverso prezzi più accessibili, un mercato dell’usato efficiente e una rete capillare di infrastrutture di ricarica e servizi dedicati. Solo in questo modo la mobilità elettrica potrà affermarsi come una scelta stabile e diffusa nel panorama italiano.

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