A 18 anni di distanza fa ancora discutere il celeberrimo caso “Spygate”, che condannò McLaren alla squalifica nel Costruttori del 2007
Il mondo del circus, lo sappiamo, è ricco di ambiguità e controversie, nonché di veri e propri scandali. L’episodio celebre di “Crashgate” è ciò che immediatamente viene in mente a tutti gli appassionati di F1, specialmente se tifosi di Massa e della Rossa. Ma non solo.
Crashgate infatti, di cui ancora oggi si discute persino in tribunale con uno scontro a tutto campo tra Felipe Massa e FIA per l’annullamento del GP di Singapore 2008, non è l’unico caso eclatante che si ricorda, specialmente se si osserva l’ultimo ventennio.
Di grande portata è difatti il caso “Spygate” o anche chiamato “Stepneygate” di un anno prima, nel Mondiale 2007, vinto da Kimi Raikkonen nel piloti e sulla carta da McLaren nel Costruttori. Solo sulla carta, poiché la casa di Woking sarà in seguito squalificata, consegnando il titolo a Ferrari.
Spygate e la fuga di notizie: il “Watergate” della F1
Alla notizia di tale scandalo, in molti hanno osato quasi paragonarlo, per le modalità chiaramente per le quali si è manifestato, al popolarissimo scandalo della politica americana di Watergate (proprio per la fuga di notizie tramite spie).
È importante ora tentare di ricostruire le dinamiche e comprendere i perché di questa fuga di notizie, nonché i personaggi direttamente coinvolti nell’intricata vicenda.
Il protagonista assoluto della storia è certamente Nigel Stepney (da cui in molti hanno estrapolato il cognome per intitolare lo scandalo di Crashgate, convertendolo in “Stepneygate”). Nigel, uno dei protagonisti della Ferrari dei sogni di Schumacher, all’inizio della stagione 2007 vede Michael e soprattutto Ross Brawn lasciare il team di Maranello.
La Rossa è pronta a un radicale cambiamento nel team, con Raikkonen e Massa punte d’attacco, e alcuni cambiamenti al muretto. Stepney quindi, braccio destro di Brawn, viene declassato, perdendo così il ruolo di responsabile delle performance della monoposto.
Ciò è il perfetto incipit per l’inizio della storia: Stepney, in rotta di collisione con Maranello e Todt, comincia a consegnare documenti segreti (facendo da talpa o spia vera e propria) del progetto della Ferrari 2007 a… McLaren, diretta rivale annunciata del Cavallino per la contesa del Mondiale.
L’entrata in gioco di Mike Coughlan
Dicevamo, documenti segreti che cominciano a circolare. Siamo nell’aprile 2007 e a cominciare a rovistare i documenti della disgrazia ci pensa Mike Coughlan: personaggio “discretamente” rilevante, nonché progettista della McLaren di quell’annata.
Stepney prese oltre 780 pagine di documenti riservati Ferrari. La fuga di dati fu scoperta per caso (giusto per aggiungere ancor più comicità alla vicenda) dalla moglie di Coughlan, la quale cercò di fotocopiare i documenti in una copisteria, portando Ferrari e FIA ad avviare un’indagine.
Siamo al 22 giugno: Ferrari, convinta della fuga di notizie e della presenza di una talpa nel proprio box, decide di denunciare Stepney con un processo lampo in programma il 10 luglio. Lo scandalo e l’imbarazzo nel paddock sono enormi: Stepney capisce di esser stato incastrato, così come Coughlan.
Quest’ultimo, rischiando di esser condannato proprio come Nigel, comincia dunque a “trattare” con Ferrari: il processo di fatto verrà annullato, con Coughlan che rivelerà di aver ricevuto i documenti dallo stesso Stepney, al contempo autodichiaratosi innocente.
Alonso, De la Rosa e la squalifica
In un primo momento tutti se la cavano: FIA decide infatti di archiviare provvisoriamente la vicenda, con la motivazione di “mancanza di prove sufficientemente valide” per condannare McLaren.
Tuttavia, non è finita, anzi: la Magistratura italiana e l’ACI si attivano ed entrano in gioco fornendo nuove prove a FIA. Le prove riguarderebbero questa volta dei messaggi e delle mail girate tra Fernando Alonso e Pedro de la Rosa in merito al possesso di questi documenti segreti.
I piloti, minacciati della revoca della superlicenza, accetteranno dunque di collaborare con FIA per far luce nuovamente sul caso. È il 13 settembre il giorno della svolta assoluta.
Proprio in quella giornata infatti, McLaren viene processata e la decisione è clamorosa: multa da 100 milioni di dollari e soprattutto la squalifica dal Mondiale Costruttori di quella stagione. Alonso e Pedro de la Rosa ne escono illesi.
E Coghlan e Stepney? Beh, il primo sarà licenziato immediatamente e multato da McLaren, con una carriera in F1 che riprenderà nel 2012 in Williams come Chief Engineering.
Stepney invece non rimetterà più piede nel paddock, approdando per una breve esperienza nel WEC. Tuttavia, morirà in un incidente stradale nel 2014. Una tragica fine in una drammatica storia.
Foto: Wikipedia.com, The Times, F1.com, The Medium.com