Tra passione e corse, il legame speciale tra Rubens Barrichello con Nonna Isaura
Ogni sportivo ha alle spalle persone che lo hanno sostenuto lungo il percorso, non solo a livello tecnico ma anche umano. Allenatori, meccanici, amici e familiari: tutti contribuiscono a formare il carattere e a guidare le scelte che portano un atleta verso il successo. Nel caso di Rubens Barrichello, pilota brasiliano tra i più longevi e amati della storia della Formula 1, quel sostegno invisibile ma costante aveva un volto ben preciso: Nonna Isaura.
L’origine della figura
Di Isaura non si hanno molte testimonianze certe, e questo contribuisce a rendere la sua figura ancora più misteriosa e affascinante. È emersa nel mondo della Formula 1 grazie a un aneddoto raccontato in telecronaca da Gianfranco Mazzoni, storica voce della F1. Durante una gara a Interlagos, Mazzoni spiegò come la casa di Nonna Isaura fosse situata vicino al circuito di San Paolo, affacciata tra curva 1 e curva 2.
Molto della passione del piccolo Rubens per le corse derivava proprio da questa vicinanza: trascorreva ore nella casa dei nonni per osservare le monoposto sfrecciare in pista. La connessione con Interlagos non era solo familiare, ma anche profondamente sportiva. Quando la Formula 1 faceva tappa in Brasile, per i piloti brasiliani era sempre una grande festa, e Rubens amava sottolineare le proprie radici: si racconta che per anni portasse amici e giornalisti a mangiare pasta e fagioli a casa di Nonna Isaura, come simbolo del legame profondo con le sue origini.
Le previsioni meteo di Nonna Isaura
Vincere il Gran Premio di casa è il sogno di ogni pilota brasiliano. Per Barrichello, quel desiderio è rimasto vivo per tutta la carriera, culminando nel 2003, quando conquistò una pole position a Interlagos con una Ferrari forte e affidabile. Era il momento in cui tutto sembrava possibile: la vittoria finalmente a portata di mano, il sogno dell’infanzia vicino a realizzarsi.
“Quest’anno è la mia migliore occasione di sempre per vincere questa gara. Voglio davvero questa vittoria, ma non faccio promesse. Interlagos è senza dubbio il mio circuito preferito, soprattutto perché ci sono nato ed è uno dei pochi tracciati in cui i sorpassi sono una possibilità concreta,” dichiarò Barrichello durante le conferenze stampa.
Proprio qui entra in gioco Nonna Isaura, che entra nell’immaginario collettivo dei tifosi quasi involontariamente. Interlagos è noto per le piogge improvvise che spesso scombinano strategie e pronostici. Nel 2003, Barrichello era convinto che nessuna pioggia lo avrebbe fermato, perché poteva contare sulle previsioni meteo di Nonna Isaura: “Bisogna tenere conto di molti fattori: dalle prove libere del venerdì e sabato alla scelta del miglior assetto, fino alle previsioni meteo di mia nonna Isaura. Mi fido molto di più di lei che delle previsioni del tempo, visto che vive qui.”
Inutile dire che quella volta le previsioni di Nonna Isaura non si rivelarono corrette: domenica Interlagos fu travolta da una pioggia torrenziale. Barrichello perse subito la prima posizione alla partenza, faticando a mantenere il passo sulle curve del tracciato, e concluse la gara con un ritiro, perdendo quella che sarebbe stata la sua occasione più concreta di vincere a casa.
Di Nonna Isaura si hanno poche altre testimonianze, ma una delle più significative e toccanti arriva direttamente da Rubens Barrichello. In passato, in occasione della festa dei nonni, il pilota brasiliano pubblicò sui propri profili social una foto della nonna con indosso un suo casco. Un’immagine semplice e affettuosa, che racconta il legame profondo tra il pilota e la sua famiglia. Ma che racconta anche la gratitudine di chi ha contribuito ad alimentare la passione per le corse e a modellare il suo carattere.
Foto: F1, Scuderia Ferrari HP