giro veloce di pedro de la rosa in bahrain

Un record che celebra 20 anni: il giro veloce di Pedro de la Rosa in Bahrain

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Scritto da Walter Izzo

13 Dicembre 2025

In un’epoca di costante sviluppo delle monoposto, con quasi tutti i record della pista infranti, resiste ancora a distanza di 20 anni il giro veloce di Pedro de la Rosa in Bahrain

Passano gli anni, addirittura decenni, ma certe imprese nel mondo dello sport restano immutate e ineguagliabili. Non sarà questo il caso, poiché non si tratta di un’impresa vera e propria, ma certamente di una curiosità poco nota a molti, che tuttavia resta (e resterà a lungo ancora probabilmente) nell’albo dei record della F1.

Il giro veloce di Pedro de la Rosa in Bahrain celebra quest’anno 20 anni: in foto Pedro e Fernando Alonso prima del GP di Barcellona di quest’anno

Si parla dell’incredibile giro veloce fatto siglare nel 2005 da Pedro de la Rosa a Sakhir, Bahrain. E quel giro veloce, malgrado un’enorme evoluzione delle monoposto negli ultimi anni (addirittura due decenni), continua a far parlare ogni volta che si nomina il GP del Bahrain. Ma com’è stato possibile ciò?

L’incipit: l’assurdo (e dubbio) infortunio di Montoya

Il giro record siglato da De la Rosa a Sakhir è avvenuto, se vogliamo, casualmente. Già, poiché lo stesso pilota iberico non avrebbe dovuto prender parte, in condizioni regolari, al GP del Bahrain di venti anni fa.

Resiste ancora oggi il giro veloce di Pedro de la Rosa in Bahrain del 2005. In foto lo spagnolo, attualmente Team Ambassador di Aston Martin

La stagione 2005 del circus esclude difatti De la Rosa da qualsiasi line-up: Pedro è infatti il terzo pilota di McLaren, che quell’anno schiera Kimi Raikkonen e soprattutto Juan Pablo Montoya nella propria formazione di piloti. Il finlandese e il colombiano sono i due piloti designati per riportare il titolo piloti a Woking che manca dal 1999 (trionfo di Mika Hakkinen).

Tuttavia, la MP4-20 di Adrian Newey parte male nelle prime due gare dell’anno: Raikkonen e Montoya non arpionano neppure il podio né in Australia, né in Malesia, con un quarto posto come massimo risultato raggiunto proprio dal sudamericano a Sepang. A ciò fa però seguito un episodio ai limiti dell’assurdo: Montoya dichiara al team di essere indisponibile per la terza e quarta gara stagionale, in Bahrain e ad Imola (all’epoca GP di San Marino), a causa di una frattura alla spalla rimediata in una partita di…tennis.

Emersero subito tanti dubbi sulla dinamica dell’infortunio di Juan Pablo, con voci che furono commentate così da Martin Whitmarsh, all’epoca amministratore delegato di Woking: “È deludente che Juan Pablo non si sia ancora completamente ripreso dall’infortunio. Tuttavia è imperativo che la sua spalla guarisca correttamente per garantire nessun rischio aggiuntivo. Valuteremo nuovamente la situazione la prossima settimana ma in questa fase siamo ottimisti che tornerà per il Gran Premio di Spagna poiché la spalla sta guarendo bene“.

Le incognite erano legate alle attività fuori pista dello stesso Montoya, sovente impegnato in gare di motocross. E per molti sarebbe stato proprio in una circostanza simile che si sarebbe procurato l’infortunio, scongiurando dunque il tennis. Ma ciò rimarrà un mistero.

Il giro veloce e il record di 20 anni

Tornando all’evento del giro veloce, ci troviamo in Bahrain per il terzo appuntamento dell’anno. Montoya è così infortunato e tocca a De la Rosa sostituirlo per tutto il fine settimana di Sakhir.

Il giro veloce di Pedro de la Rosa in Bahrain nel 2005 festeggiato così a due decenni di distanza

In un GP non ricco di clamorosi colpi di scena, nonché dominato dalla Renault di Fernando Alonso, De la Rosa (partito ottavo) conclude in quinta posizione, a coronamento di una gara più che positiva poiché non in attività da ben tre stagioni consecutive. A far scalpore al giro veloce dello spagnolo, avvenuto a fine gara con basso carico di carburante, è però anche la cornice dell’evento bahreinita.

All’epoca infatti, non si correva in serata (tendenza avuta negli ultimi 15 anni) bensì in pieno pomeriggio, equivalente alla tarda mattinata italiana. E proprio quella domenica 3 aprile 2005 sarà ricordata come cornice della gara più calda di sempre in F1: ben 44 gradi è la temperatura dell’aria registrata durante il GP, un qualcosa di estremo e probabilmente irripetibile oggigiorno.

Un qualcosa che ha certamente influito sulle condizioni dell’asfalto e sull’usura gomme delle monoposto in griglia, ma che ci ha regalato quello che è probabilmente un record che a lungo permarrà nella storia del circus: 1:31:447. Semplicemente unico.

Un record straordinario che continua ad essere rimembrato dallo stesso De la Rosa a venti anni di distanza, con lo spagnolo attualmente Team Ambassador di Aston Martin e costante figura di commentatore sportivo per DAZN Spagna.

Foto: Pedro de la Rosa X, Reddit

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Classe '04, nato a Napoli e residente in Campania, scrivo per GPK dall'ottobre 2023. Appassionato del Motorsport, del calcio, tennis, amo scrivere sulla F1. Studio all'Università di Napoli "L'Orientale".
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Walter Izzo

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