Dal Campionato Europeo alla WorldSSP, fino ad arrivare alla chiamata in WorldSBK: ecco la storia del giovane pilota torinese e le aspettative per il prossimo anno
Dal sogno alla realtà: ecco il racconto di Alberto Surra, pilota di Torino da poco annunciato in Superbike. Il prossimo anno, infatti, la partecipazione italiana nel campionato delle derivate di serie sarà parecchio alta e includerà nuovi nomi: tra questi non possiamo non menzionare il giovane talento su cui punta Motocorsa Racing, ma prima dell’inizio delle gare conosciamolo meglio.
Intervista ad Alberto Surra
Quando è nata la tua passione per le moto e da chi?
“La mia passione per le moto è nata quando avevo un anno o un anno e mezzo e mi è stata trasmessa da mio papà e mio nonno. Fin da piccolo volevo salire su ogni moto che vedevo in mezzo alla strada e quindi poi all’età di sette anni ho avuto la mia prima minimoto e ho cominciato a smanettare in un parcheggio. Dopo ho avuto la possibilità di andare in una pista qui vicino a Torino e poi è nato tutto il percorso: prima per gioco e poi a livello nazionale e internazionale.”
A proposito di esperienza internazionale, hai esordito in Moto3 al Mugello a soli 16 anni. Cosa ricordi di quella volta?
“È stato bellissimo perché arrivando dal Campionato Italiano il salto era molto grande, però sono riuscito fin da subito a farmi vedere e ho avuto la possibilità di entrare nell’Academy di Valentino Rossi, dove ho fatto tre anni con loro.”
Parlando sempre del motomondiale, come valuti la tua esperienza tra Moto3 e Moto2 in quegli anni?
“Sicuramente poteva andare meglio. Sfortunatamente secondo me era un po’ troppo presto e quindi anche io non ero abbastanza pronto a fare quel salto. Dagli sbagli però poi ho imparato e ho avuto l’opportunità di fare altri campionati e arrivare più pronto nel mondiale.”
Il Campionato Europeo di Moto2 infatti ha rappresentato un nuovo inizio per te.
“Sì, perché fisicamente non ero giusto per la Moto3 e anche il mio stile di guida si addice di più a moto con cilindrate più grosse e lì sono riuscito a esprimere meglio le mie qualità.”
Si può dire che il 2025 è stato per te un anno di svolta, anche grazie agli ottimi risultati raggiunti in WorldSSP con il Team Evan Bros?
“In realtà secondo me l’anno di svolta è stato quando ero in Boscoscuro e sono passato da anni difficili in Moto3 al farmi finalmente vedere. Poi quest’anno devo ringraziare tantissimo il Team Evan Bros perché mi ha aperto questo sbarco in WorldSSP e poi in WorldSBK e mi hanno fatto crescere tantissimo in poche gare. Per loro posso solo spendere parole positive perché mi hanno accolto come se fossi loro figlio e hanno facilitato il mio percorso di crescita con quella moto.”
Pensi che la differenza di risultati ottenuti in Moto3 e Moto2 rispetto a quelli avuti in Supersport sia dovuta solamente a un fattore di preparazione o anche alla differenza di moto?
“Io penso che prima di tutto sono migliorato io come persona e di conseguenza sono riuscito a gestire di più i problemi che può avere una moto e ad adattare meglio lo stile di guida. Essendo cresciuto molto a livello di testa e di qualità di preparazione atletica sono riuscito a esprimermi al meglio. Poi anche le persone giuste mi hanno aiutato: Even Bros mi ha dato una grossa mano perché sono delle persone spettacolari e quindi il lavoro è stato molto più facile.”
Quali sono state le prime emozioni quando alla tua prima gara in WorldSSP hai tagliato il traguardo e ti sei reso conto di essere arrivato sul podio?
“Non me l’aspettavo. Sapevo di essere forte, ma non mi aspettavo un podio alla prima gara. È stata una sensazione bellissima perché essere lì con i piloti più forti del mondo, essere uno di loro e andare così forte significava che non ero l’ultimo arrivato, che il lavoro fatto a casa era molto buono e che mi meritavo quella posizione lì.”
Ora approdi in WorldSBK. Come ti stai preparando e quali sono le aspettative e gli obiettivi per la prossima stagione?
“Fino a quando non provo la moto non c’è un vero obiettivo, a breve però ci saranno i test e non vedo l’ora di provare. La squadra sembra come quella di Evan Bros, quindi delle persone che ci mettono cuore e anima, mi hanno dato questa opportunità e l’ho colta subito. A casa sto facendo un lavoro magnifico con il preparatore atletico e con tutta una squadra che abbiamo creato. Secondo me arriveremo pronti in primis a livello mentale e fisico e poi con la moto.
La moto sicuramente sarà al top perché è una Ducati e quest’anno, come anche l’anno scorso, è la moto migliore della WorldSBK. Dovrò solo crescere io a livello di guida e conoscere bene la moto per vedere come siamo messi.”
A proposito di questa avventura, pensi che essere un rookie in un Team che prevede un solo pilota possa essere uno svantaggio dal punto di vista dei dati disponibili o anche per il fatto di non avere un altro pilota di riferimento nel box?
“No, secondo me è una cosa positiva perché tutta la squadra è per me e per la mia crescita.”
C’è qualcuno nel paddock o fuori dal paddock a cui ti ispiri?
“Penso che ora come ora mi ispiro un po’ a tutti i piloti della WorldSBK, perché sono un nuovo arrivato e quindi cercherò di prendere tutte le informazioni possibili e immaginabili per crescere.”
E chi era invece il tuo idolo da bambino?
“Per lo stile di guida mi è sempre piaciuto Jorge Lorenzo, ma penso che i piloti di MotoGP sono tutti idoli perché ce l’hanno fatta. Sarebbero da studiare dal primo all’ultimo perché sono fortissimi, quindi non ho un vero idolo.”
Per concludere, hai una pista preferita tra quelle che affronterai la prossima stagione?
“A me piacciono molto Misano, Cremona e Phillip Island, però se devo scegliere a livello di spettacolarità dico Phillip Island.”
Foto: Alberto Surra