Il nuovo anno della F1 è alle porte e la FIA ha deciso di apportare le ultime modifiche al regolamento 2026 sia a quello sportivo che a quello finanziario che però potrebbero cambiare tutto in pista!
Tutti sono a conoscenza del profondo cambio regolamentare che interesserà la Formula 1 a partire dal 2026, una rivoluzione destinata a ridefinire i valori in pista visti negli ultimi anni. Un’opportunità importante non solo per i top team, ma soprattutto per le squadre che hanno faticato maggiormente come Ferrari e Mercedes, senza dimenticare gli outsider Williams e Aston Martin, oltre alla neonata Cadillac, che potrà contare su un tempo di preparazione superiore rispetto alla concorrenza.
Nelle ultime ore, però, la FIA ha deciso di introdurre ulteriori modifiche regolamentari che potrebbero incidere in maniera significativa sull’andamento di molte gare. La prima, apparentemente più “soft”, riguarda il budget cap e rischia di aprire un ulteriore spiraglio per i team costantemente al limite del tetto di spesa: a partire dalla prossima stagione, infatti, tutti i costi legati alla F1 Academy non rientreranno più nel budget cap, ma verranno considerati separatamente. Una scelta che consentirà alle squadre di disporre di una piccola quota di risorse aggiuntive da destinare alla ricerca e sviluppo o alla produzione di componenti, un aspetto potenzialmente cruciale in un anno di transizione come il 2026, soprattutto in termini di affidabilità.
Leggi anche: INTERVISTA ESCLUSIVA – Noah Cooks: il bambino che a 10 anni ha conquistato la Formula 1
Un’altra modifica di contorno riguarda la durata delle FP1 nei weekend Sprint. Dal prossimo anno, in caso di bandiera rossa prima del raggiungimento dei 45 minuti di sessione, gli steward potranno valutare l’aggiunta di un tempo di recupero. L’obiettivo è permettere ai team di sfruttare al meglio le prove libere prima della qualifica Sprint, in un contesto in cui la raccolta dati sarà fondamentale con vetture profondamente diverse da quelle attuali e su circuiti da riscoprire.
La decisione più importante
La novità destinata a far maggiormente discutere, però, è quella relativa alla configurazione aerodinamica in condizioni di bagnato. La X Mode, che prevede l’apertura delle ali per massimizzare il flusso d’aria sui rettilinei, genera una riduzione di carico aerodinamico ancora più marcata rispetto al DRS ormai archiviato. Una situazione che può diventare critica su pista bagnata, dove il grip è già fortemente compromesso. Per questo motivo, la direzione gara potrà decidere di consentire solo un utilizzo parziale del sistema — ad esempio ala anteriore in X Mode e posteriore in Z Mode, o viceversa — oppure vietarlo completamente, tornando di fatto a una gestione simile a quella adottata in passato con il DRS.
Sempre in condizioni di bagnato, sarà inoltre a discrezione del direttore di gara stabilire la distanza massima tra le monoposto in regime di Safety Car, con la possibilità di estendere questo limite fino a 20 vetture. Un ulteriore segnale di come la FIA stia cercando di adattare il regolamento a un’era tecnica completamente nuova, nella quale sicurezza e gestione delle gare assumeranno un peso ancora maggiore.
Crediti copertina: Ferrari.com