Nel corso di un’intervista esclusiva concessa a Motorsport Andrea Kimi Antonelli ha raccontato la sua prima stagione in F1.
Andrea Kimi Antonelli ha chiuso la sua prima stagione in F1 con la settima posizione nel campionato piloti e tre podi, conquistati a Montreal, Las Vegas e Interlagos. Un campionato di alti e bassi per il pilota italiano che si è raccontato nel corso di un’intervista esclusiva a Motorsport Italia. Queste le sue parole a cominciare proprio dalla prima gara di Melbourne: “C’è stata una prima fase, direi positiva, iniziata a Melbourne fino al Gran Premio del Canada. È stato un periodo di grande apprendimento, ho dovuto familiarizzare con il mondo della Formula 1 vivendo un sacco di nuove esperienze, molte più di quanto potessi immaginare prima dell’avvio della stagione. Dopo Montreal è iniziato un periodo difficile, una fase in cui non vedevo i passi avanti che mi aspettavo, e questo ha avuto un impatto anche sul mio morale, è stata mentalmente dura”.

L’italiano ha, poi, aggiunto: “Poi, a partire da Baku, la stagione è tornata ad essere quella che volevo, ora posso dire che l’essere riuscito a superare un momento difficile mi ha dato una spinta in più a livello mentale. Mettersi alle spalle mesi molto duri non era scontato, è stato un esame duro ma utile. “Il ritorno alla vecchia sospensione posteriore, avvenuto già dal weekend di Zandvoort, mi ha aiutato molto, ma la svolta è stata soprattutto un reset mentale. Sono tornato a rifocalizzarmi sull’obiettivo, sulle basi: guidare bene, fare le cose giuste ogni volta che salivo in macchina così come prima di salire in macchina”.
La svolta, però, è arrivata a Monza: “Nel periodo difficile avevo perso un po’ la direzione, c’era molta frustrazione e ho iniziato a pensare troppo al risultato finale. Ogni volta che salivo in macchina mi mettevo molta pressione e non mi focalizzavo sul guidare bene, sul fare le cose giuste, sul migliorare curva dopo curva. Tutto questo mi rendeva più teso e i risultati continuavano a non arrivare. Dopo Monza c’è stato un meeting tra me, Toto e Bono e dopo quell’incontro mi sono detto che dovevo fare un reset e ripartire da zero.
Mi hanno detto in faccia cosa pensavano delle mie prestazioni, soprattutto di Monza. Però è stata una critica costruttiva che ho accolto in modo positivo, e questo mi ha aiutato a fare un reset e a trovare quella cattiveria indispensabile per dire: ‘ok, adesso le cose cambieranno’. E sono cambiate”.
E’ stato difficile, però, uscire da quel momento complicato: “Nel periodo difficile ci sono stati molte voci. Stavo già attraversando un momento complicato e in più ricevere pressioni dall’esterno non mi ha aiutato di certo. Ero consapevole di avere un contratto a lungo termine, ma certe voci ti portano ad avere tanti pensieri. Sono momenti duri a livello mentale, qualcosa che ti porti dietro anche quando sali in macchina. Ma crescere vuol dire imparare a convivere con questi aspetti, e dopo un anno posso dire di aver fatto le mie esperienze. Sono consapevole che mi attendono altri ostacoli, ma rispetto ad un anno fa, oggi ho una visione più chiara di ciò che mi attende”.
A Las Vegas, nel finale di stagione, una delle prestazioni più belle del pilota bolognese: “Per la prima volta ho provato una sensazione unica. Dovevo rimontare dopo una qualifica deludente, e per riuscirci l’unico modo era di fare uno stint lunghissimo. Ho trovato il ritmo, ed ho iniziato a sentirmi dentro un tunnel: facevo tutto in automatico, senza pensarci troppo. È stato come inserire il pilota automatico, guidavo e non avevo la percezione esatta di ogni gesto, tutto arrivava in modo naturale, tutto in modo automatico. Ricordo che mentre vivevo quella sensazione molto particolare mi dava quasi fastidio sentire i messaggi via-radio di Bono, perché mi riportavano alla realtà. Erano ovviamente informazioni utili, però mi facevano uscire da quel tunnel. Ho vissuto una sensazione bellissima, guidavo senza pensare al resto, solo istinto”.
E, adesso, arriva un cambio epocale per la Formula 1. Questo il parere di Kimi sul cambio di regolamento: “Sono molto carico e credo che sarà una grandissima opportunità per le squadre così come per noi piloti. Spero di avere a disposizione una buona macchina, ho grandissima fiducia nel team, il mio sogno è riuscire a lottare per delle vittorie ed essere nella zona di classifica che offre un’opportunità in chiave campionato. Se dovessi avere a disposizione una macchina competitiva sarò io a dover fare la differenza, spero davvero di essere in quello scenario. Sarà importantissimo fare tanto lavoro al simulatore, chi riuscirà a trovare la quadra prima degli altri avrà un gran vantaggio.

Tutti partiremo da zero, ed è un aspetto che mi motiva molto. Se riesci a capire qualcosa prima degli altri puoi veramente fare la differenza, parlo anche di piccoli dettagli. Ho provato la macchina al simulatore e richiederà uno stile un po’ diverso, sarà una via di mezzo tra quella di quest’anno e quella del ciclo tecnico precedente; quindi, richiederà un po’ di adattamento a livello di guida, così come di gestione della power unit, ma è tutto molto stimolante. Tra poco staccherò la spina per un po’, voglio riposarmi e riflettere con calma sulla stagione appena conclusa. Ma allo stesso tempo, non vedo l’ora di tornare a prepararmi per il 2026, mi aspetta una grande stagione”.