A 21 gare dal termine il campionato di Formula 1 sembra già concluso: soltanto un doppio ritiro può fermare queste Red Bull
Siamo alla seconda gara su 23, eppure il trofeo per il campionato costruttori si può probabilmente già consegnare alla Red Bull Racing.
Troppo grande il distacco e troppa la supremazia tra loro e Aston Martin, Mercedes e Ferrari, le tre “rivali” del team austriaco. Rivali ovviamente tra virgolette, perchè con quasi 1.5 secondi di distacco sul passo gara non si può nemmeno considerare una sfida tra questi team, schiacciati completamente da una superiorità imbarazzante della squadra di Christian Horner.
Di questo passo, la RB19 sarà la macchina più forte della storia della Formula 1. Lo ha ammesso lo stesso Lewis Hamilton: “Anche io in carriera ho guidato vetture con cui abbiamo conquistato con largo anticipo il mondiale, ma non ho mai visto distacchi del genere. La RB19 è in assoluto la vettura più veloce e dominante che io abbia mai visto nella mia vita, è qualcosa di assurdo”.
Viene da chiedersi, a questo punto, come la squadra di Milton Keynes abbia costruito questo capolavoro nonostante le restrizioni del budget cap e il lavoro limitato in galleria del vento: al momento nessuno ha dubbi sulla legalità della monoposto, ma certamente prima della fine della stagione anche la RB19 verrà sottoposta a controlli.
I casi, quindi, sono due: o Red Bull ha violato il regolamento (ipotesi al momento difficile, visto che nessuna rivale ha sollevato il dubbio), oppure siamo davanti ad un capolavoro ingegneristico che a fine stagione incoroneremo probabilmente come “la miglior monoposto di sempre in Formula 1”.
Fonte immagini: Oracle Red Bull Racing