Las Vegas ha rinviato tutto ad Abu Dhabi per la conquista del secondo posto nella classifica costruttori, in una sfida tra Ferrari e Mercedes
“Il secondo posto è il primo dei perdenti”. Una citazione dell’indimenticabile e leggendario Enzo Ferrari, una delle tante del suo repertorio poetico, che ritorna strettamente nell’attualità della F1. Il Mondiale di quest’anno non ha, purtroppo, incluso lotte serrate né per il titolo piloti né tanto meno per la classifica costruttori. La Red Bull è infatti una macchina imprendibile, che esalta Verstappen e che ha dominato praticamente tutte le gare della stagione eccetto Singapore e, probabilmente, l’ultimo appuntamento di Las Vegas, dove Ferrari e Mercedes si sono mostrate più vicine all’avversario: competitività che, però, ad Abu Dhabi è destinaa .
I tori di Milton Keynes sono infatti, malgrado la stagione pessima di Perez, ampiamente campioni sin dal Giappone, lasciando da Suzuka in poi le briciole a Ferrari e Mercedes. Proprio queste ultime infiammano la lotta per il secondo gradino del podio, con sole quattro lunghezze a separarle nel costruttori. Due scuderie uscite sconfitte e a testa bassa dopo una stagione che non entrerà di certo nella memoria della gente.
Tuttavia il fascino della lotta e della bagarre è insinuato nel DNA di questo sport, e anche un secondo posto fa gola. Ecco perché Abu Dhabi è una tappa cruciale, oltre che per i quattrini, anche per la gloria di una stagione che tante gioie a Maranello e Stoccarda non ha portato.
Ferrari vs Mercedes: l’analisi della stagione
E’ importante capire perché la Rossa e le “Frecce nere”, che hanno monopolizzato il dominio tra il 2014 e il 2020, siano crollate di colpo quest’anno.
Partendo da Mercedes, il progetto 2022 è stato bollato come chiaro fallimento e l’addio di Mike Elliott, non ha fatto che confermare quanto anche la macchina di quest’anno non sia gradita da Toto e i suoi. Molteplici volte infatti, Hamilton e Russell hanno lamentato di una macchina lenta e poco performante. E il bottino di questi due anni parla chiaro: in 45 gare, solo un successo (peraltro in doppietta) nel GP del Brasile 2022.
Non ha tanto da sorridere neppure la Ferrari, che forse avrebbe anche più di qualche ragione per interrogarsi su cosa non sia andato quest’anno. L’addio di Mattia Binotto ha scombussolato le certezze del team, e l’arrivo di Vasseur ha solo avviato una graduale rivoluzione interna.
Anche la filosofia della Ferrari che verrà, come dichiarato dal francese, sarà profondamente differente da quella di quest’anno, puntando più su un’aerodinamica che manca come il pane a Maranello. A dispetto di Mercedes, la Ferrari ha però ottenuto ben 6 vittorie l’anno scorso, lottando per il titolo, seppur sino alla pausa estiva.
L’importanza del secondo posto costruttori
Chiunque dovesse riuscire a ottenere la seconda posizione in campionato riceverà un compenso economico da Liberty Media significativamente maggiore rispetto al terzo classificato, ma anche un leggero svantaggio per il 2024. Lo svantaggio consiste in una riduzione del 5% del tempo a disposizione in galleria del vento per lo sviluppo. Poco importa ai fan, molto ai team.
Per gli amanti di statistica e calcoli matematici, la Rossa dista solo quattro lunghezze da Mercedes. Per cui potrebbe semplicemente bastare arrivare con entrambe le vetture davanti per l’eventuale sorpasso. In caso di arrivo a pari punti, invece, a prevalere sarebbe la Ferrari, in virtù della vittoria a Singapore. Insomma, ci aspetta una domenica tutta da vivere.
Foto: F1, Scuderia Ferrari
