Vittoria da sogno nella Sprint Race F2 Bahrain per il barbadiano. Gran rimonta per Martì, Bortoleto e Hadjar. Prema, piove sul bagnato…
La nuova era della F2 comincia mantenendo quelle che erano le attese e i valori in campo visti ai test e nelle sessioni di libere e qualifiche. Davanti la concorrenza è tantissima, ma Maloney e la Rodin vogliono essere protagonisti!
Differenti strategia di mescola per alcuni piloti, con O’Sullivan e Bortoleto che partono con gomme a mescola dura, la maggior parte dei piloti invece inizia la corsa con gomme morbide. Comincia subito bene la corsa per il pilota delle Barbados, che in partenza guadagna 3 posizioni, complice lo stallo al via del compagno di squadra Miyata, subito davanti a lui in griglia, e di Taylor Barnard, secondo per l’inversione della griglia di partenza. Al terzo giro, Maloney passa Fittipaldi a curva-4 e si prende la quarta posizione e subito dopo anche O’Sullivan, che fatica a trovare grip con la gomma dura. Il pilota inglese della ART infatti fatica tantissimo a mettere in temperatura la gomma, con la pista al tramonto sempre più fredda. Zak perde 4 posizioni in due giri, su Fittipaldi, Hadjar, Aron, partito dodicesimo, e Pepe Martì che rimonta dalla undicesima posizione di partenza.
Maloney indemoniato passa anche Martins al giro 6, con il francese che non può nulla per fermare il pilota Rodin. Quando tutti gli altri piloti cominciano a sentire il degrado gomme, per Maloney la situazione è perfetta ed al giro 8 passa Jak Crawford, partito in pole, e si prende la testa della corsa. Involandosi verso la vittoria.
Con Maloney che saluta il gruppo, comincia la lotta per gli ultimi due gradini per il podio. Martins prova ad attaccare Crawford, ma finisce per mettere in crisi le sue gomme, aprendo la porta ad Isack Hadjar per il terzo gradino del podio, la crisi di Martins non è finita perchè dal giro 16 al giro 21 è un calvario per il campione dei rookie della scorsa stagione, infilato da Martì, Aron e nello stesso giro da Hauger, Bortoleto, O’Sullivan, Miyata e Verschoor. Il degrado delle gomme rosse arriva per tutti, con Hadjar che si deve arrendere, non senza malizia, al compagno di squadra Pepe Martì e cedere il terzo gradino del podio. La gomma dura in quest’ultima fase di gara fa la differenza, con Bortoleto ed O’Sullivan che riescono a farsi valere ed arrivare al traguardo rispettivamente sesto, al fotofinish con Paul Aron, e settimo. Zona punti che viene completata da Dennis Hauger, ottavo al traguardo.
Piove sul bagnato in casa Prema, mai in grado di lottare con il gruppo e sofferente per questa situazione tecnica. Il team opta addirittura per un doppio pit stop tra il giro 11 e il giro 13 per Kimi Antonelli e Bearman per cercare di giocarsi qualcosa con la strategia, in attesa di una Safety Car che non è mai arrivata.
I primi 8 a punti: Maloney, Crawford, Martì, Hadjar, Aron, Bortoleto, O’Sullivan, Hauger. Solo undicesimo Victor Martins, P14 e P16 per Antonelli e Bearman. Da sottolineare la rimonta di Maini, capace di arrivare fino alla tredicesima posizione finale, partendo dal fondo della griglia.
L’appuntamento con la Formula 2 è per domani con la Feature Race, ore 11.30 italiane, con Bortoleto che scatterà dalla Pole Position, con la griglia che non sarà invertita ma seguirà l’ordine di qualifica. vedremo se arriverà la “maiden victory” per il brasiliano o se a primeggiare sarà ancora Maloney, che scatterà terzo. A domani!
Foto: Formula 2