La storia della nuova MotoGP è chiaramente cambiata con quel GP di Jerez 2020, quando ci fu l’infortunio di Marc Marquez: tutta la sua ripresa dal lunghissimo calvario
Marc Marquez è senza dubbio uno dei piloti più controversi della storia della MotoGP, tanto amato quanto odiato fin dai tempi della rivalità con Valentino Rossi.
Gli ultimi anni di Marquez non sono stati senza dubbio i migliori: le continue cadute e i frequenti infortuni hanno reso tutto molto difficile, facendo sembrare la sua carriera agli sgoccioli.
Quando ha annunciato la fine del suo matrimonio con la Honda e il suo approdo in Gresini, lo spagnolo ha lasciato tutti un po’ a bocca aperta: Marc sta però affrontando questo grande cambiamento con determinazione e voglia di riscattarsi, come rappresentato dall’ottima quarta posizione durante il Gran Premio del Qatar 2024.
L’infortunio di Marc Marquez a Jerez 2020 e le sue conseguenze
Nel 2020, dopo aver vinto quattro mondiali di seguito, per Marquez inizia un periodo di declino che segnerà per sempre la sua vita.
Durante la prima gara della stagione, il Gran Premio di Spagna, Marquez subisce la frattura dell’omero del braccio destro a seguito di una caduta. Viene operato d’urgenza per cercare di risolvere la situazione in tempi brevi: l’osso viene ricongiunto con l’inserimento di una placca in titanio per accelerare il processo di calcificazione.
I medici sono fiduciosi: l’operazione è stata un successo, Marquez correrà il Gran Premio di Andalusia.
Marquez è pieno di entusiasmo e rientra al paddock dopo appena cinque giorni.
L’impresa finisce prima delle qualifiche del sabato, il tempo di recupero era troppo breve per la gravità dell’infortunio.
Da lì inizia il calvario: il troppo stress fisico e le troppe sollecitazioni causano il distacco della placca in titanio, costringendo così Marquez a sottoporsi ad un altro intervento. Per lui, la stagione 2020 finisce. Le sue condizioni peggiorano e viene riscontrata una pseudoartrosi, a distanza di sei mesi dal trauma si manifesta una mancata consolidazione della frattura.
Il 3 dicembre è sottoposto a un nuovo intervento chirurgico della durata di otto ore alla Clinica Ruber di Madrid: nell’intervento viene nuovamente sostituita la piastra in titanio e gli viene trapiantata una porzione di osso prelevata in cresta iliaca e l’innesto di una vena proveniente dalla coscia, al fine di accelerare il processo di guarigione.
Questo nuovo intervento avrebbe previsto una sospensione dell’attività per almeno ulteriori sei mesi.
Due giorni dopo l’intervento insorge una nuova complicanza: Marquez ha contratto l’osteomielite, un’infezione dell’osso causata da batteri, micobatteri o funghi. L’infezione può diventare pericolosa in quanto può diffondersi attraverso il torrente ematico oppure spargendosi da un tessuto infettato vicino o da una ferita aperta contaminata.
L’infortunio di Marc Marquez: la ripresa dalle operazioni
Scampato il pericolo, per Marquez inizia un lungo periodo di recupero in cui inizia a soffrire di dolore cronico.
Il dolore cronico post operatorio può persistere per molti mesi e rende la degenza molto angosciante. La condizione è caratterizzata dall’infiammazione dei tessuti e viene influenzata anche dai cambiamenti metereologici.
La fisioterapia per Marquez è fondamentale anche se dolorosa: aiuta a riacquistare la padronanza dei movimenti e a far diminuire gradualmente il dolore.
Nel 2022 e nel 2023 Marquez subisce altri due interventi: il primo per risolvere i problemi di mobilità rimasti, mentre il secondo a causa della sindrome compartimentale insorta nell’avambraccio destro.
La sindrome compartimentale consiste in un innalzamento anomalo della pressione tissutale e insorge a seguito di fratture ossee, emorragie o edemi, che hanno luogo all’interno di un compartimento muscolare. Il trattamento consiste in una fasciotomia, un intervento chirurgico in cui viene praticata un’estesa incisione cutanea per aprire tutti i compartimenti fasciali dell’arto e quindi alleviare la pressione. Tutti i muscoli vengono attentamente ispezionati per verificarne la vitalità.
Ancora oggi, Marquez continua a soffrire occasionalmente a causa del suo braccio destro: le cicatrici chirurgiche, soprattutto se così importanti, ci mettono molto tempo per guarire completamente e tendono a infiammarsi nel processo.
Marc Marquez e la diplopia
Nel 2011 a Marquez viene diagnosticata la diplopia, un disturbo che lo accompagnerà per sempre. Si tratta di una percezione doppia dell’immagine che può essere transitoria o permanente, in senso orizzontale o verticale o anche sia orizzontale, sia verticale. Può riguardare un solo occhio o entrambi: nel primo caso si tratta di un problema ortottico-oculistico, nel secondo caso di un problema neurologico. Ma da cosa deriva? Si vedono due immagini perché manca quel meccanismo di fusione che consente al cervello di unire le due immagini percepite dai due occhi. Le due immagini, diverse da un occhio all’altro, nel caso di diplopia si vedono entrambe.
Sono diverse le cause della diplopia, può derivare da altre malattie come lo strabismo, ma nel caso di Marquez le origini sono traumatiche: avviene una paralisi dei nervi cranici a seguito di un trauma cranico.
Questo però non vuol dire che Marquez ci convive costantemente: i suoi episodi di diplopia sono infatti temporanei e spesso di breve durata. Si può manifestare a seguito di una brutta caduta, ma non sempre questo accade.
Foto: Marc Marquez