Il tifo da stadio in Formula 1: una piaga da combattere

di Marta Montefinese

L’errore di Leclerc nelle qualifiche a Melbourne fa incendiare i social: no, il tifo da stadio in Formula 1 non funziona e non funzionerà mai

Alle prime luci della mattinata sono andate in scena le qualifiche del Gran Premio d’Australia, sul circuito cittadino di Melbourne. Qualifiche amare per la Scuderia Ferrari, che dopo aver ottenuto delle buone prestazioni nel corso delle tre sessioni di prove libere, dando l’impressione di poter ambire alle prime posizioni in griglia, non è riuscita ad aggiudicarsi più di un secondo e un quarto (a seguito della penalizzazione di Perez per impeding) piazzamento, rispettivamente con Carlos Sainz e Charles Leclerc.

Se da un lato Sainz può dirsi soddisfatto, questo non vale certamente per Leclerc, che nel Q3 non è riuscito a completare l’ultimo giro a causa di diversi errori: durante la sessione di qualifica, Charles ha infatti richiesto una modifica sull’incidenza dell’ala anteriore della sua monoposto, ritrovandosi una SF-24 difficile da gestire e da guidare. 

Tifo da stadio in Formula 1: in foto Charles Leclerc a Melbourne
Tifo da stadio in Formula 1: in foto Charles Leclerc a Melbourne

E così, come ormai da prassi, sui social sono cominciate ad arrivare le critiche. Critiche. Le stesse persone che in passato hanno lodato il pilota monegasco per le sue imprese in pista, sono le stesse che oggi, come già accaduto nelle scorse stagioni, scendono dal carro al minimo segnale di debolezza o di errore da parte di Charles. Ma siamo sicuri che questo atteggiamento da parte dei tifosi e della stampa non rischi solamente di aumentare la pressione sul pilota e sulla scuderia? Vogliamo veramente che un altro pilota di talento, che ha giurato amore eterno per la Rossa, si veda riservato lo stesso trattamento di Sebastian Vettel, preso di mira dopo aver commesso un errore in pista nell’ormai lontano 2018? E soprattutto, Charles Leclerc si merita effettivamente l’odio gratuito che sta ricevendo in queste ore?

Secondo me no, ed è questo il motivo per cui vorrei portarvi a riflettere su quelle che sono state le prestazioni di Charles Leclerc da quando è arrivato a Maranello, sottolineando come il giovane pilota non abbia mai avuto, se non inrare occasioni, una macchina prestante, in grado di potergli permettere di esprimere tutto il suo potenziale. 

Andiamo a ritroso nel tempo:

Siamo nel 2019, e la Ferrari decide di puntare tutto su un giovane Charles Leclerc. Nonostante la monoposto si trovi in evidente difficoltà a tenere il ritmo delle Mercedes, Charles già dalle prime gare della stagione stupisce tutti e più tardi, in estate inoltrata, arriveranno le sue prime due vittorie in Formula Uno: Spa e Monza, una gara che ancora oggi fa sorridere i tifosi. 

Nel 2020 e nel 2021, a causa dell’accordo stretto tra la Scuderia Ferrari e la Federazione Internazionale, i due piloti della Rossa sono costretti a una monoposto capricciosa, alimentata da un motore che viene ancora oggi definito come “una delle peggiori Power Unit” della storia del team di Maranello. Ma a Charles Leclerc questo sembra non importare, tanto che si rende autore di svariate imprese a dir poco impressionanti, come la pole ottenuta sul circuito di Baku nel 2021 quando, ricordiamo, a contendersi il titolo c’erano Lewis Hamilton e Max Verstappen, entrambi dotati di monoposto decisamente superiori alle prestazioni della SF21. 

Arriviamo al 2022 quando, almeno per la prima parte di stagione, la macchina Rossa fa sognare una nazione intera: una bellissima illusione, che ha presto lasciato il posto all’amaro delle sconfitte, ma con la quale Charles Leclerc ha dimostrato a pieno il suo potenziale, quasi a voler gridare: “Io sono pronto”. Ricordiamoci, per esempio, dei magnifici duelli corpo a corpo con Max Verstappen sui circuiti del Bahrain e di Jeddah, o della gara magistrale che il pilota ebbe a Melbourne, lo stesso tracciato dove oggi, due anni più tardi, Charles e la Scuderia sono costretti a digerire duri colpi e a rimboccarsi le maniche, al fine di avvicinarsi il più possibile a una Red Bull che domina indiscussa. 

Passiamo per il 2023, quando ancora una volta i piloti Ferrari si ritrovano una monoposto non all’altezza delle aspettative. E’ soprattutto Charles a faticare, costretto a guidare una macchina che non rispecchia le sue caratteristiche di guida. Si vede costretto a overperformare, cercando di estrarre il massimo da una monoposto che, di potenziale, ne ha ben poco. E quando si è costretti a guidare al limite in ogni momento gli errori arrivano, certo, ma arrivano anche i risultati. 

Charles Leclerc al termine delle qualifiche del GP d’Australia

E infine, eccoci tornati al 2024, un altro anno in cui la Ferrari si vede costretta a lottare per aggiudicarsi la posizione di seconda forza in gara, consapevole ancora una volta di non avere chance per la lotta al titolo mondiale. Charles Leclerc ha sbagliato oggi, questo è innegabile, ma innegabile è anche il fatto che il pilota monegasco non si accontenta di prestazioni intermedie, mediocri, della terra di mezzo. Charles Leclerc è un pilota da tutto o niente, e io credo vada apprezzato proprio per questo, per la sua fame: un pilota che sta dominando la gara e che nonostante abbia già il giro veloce voglia ulteriormente abbassare il cronometro dei tempi, è un cannibale, al pari di Max Verstappen. 

La Formula Uno è uno sport bellissimo, uno sport estremo, e tante volte ci dimentichiamo di quanto tutto questo mondo sia assurdo. Quei tre decimi che oggi hanno diviso Carlos Sainz da Charles Leclerc non sono altro che la durata di un battito di ciglia. Ci pensate? Un battito di ciglia. Allora, quando ci troviamo seduti sul divano, delusi dopo una qualifica che non è andata come speravamo, fermiamoci un attimo a riflettere. Sbattiamo le ciglia e riflettiamo. Tutte queste critiche sono veramente necessarie? Noi da casa riusciamo veramente a renderci conto di quanto corra veloce il mondo del motorsport? Siamo realmente consapevoli di quanto i tutti piloti, chi arriva primo così come chi arriva ultimo, siano sottoposti a delle condizioni estreme? Forse tante volte ce ne dimentichiamo, e io vi invito a riflettere su ciò.

Perciò, la prossima volta che accenderete la TV per guardare la Formula Uno, pensate a questo, a quei tre decimi che decretano la differenza tra il vincitore e gli sconfitti, ma che alla fine non durano più di un battito di ciglia. Allo stesso modo, ricordatevi che Charles Leclerc, quando guida al limite e alcune volte, sì, commette errori, lo fa per guadagnare quei tre decimi, quel battito di ciglia in meno sul cronometro. Forse allora capiremo tutti veramente chi è Charles Leclerc, un pilota da tutto o niente, un pilota che non si accontenta, che vuole di più. Un pilota che vuole stravincere, che vuole dominare sugli avversari, che vuole dimostrare al mondo intero di che pasta sono fatti i campioni. E allora, come dice Carlo Vanzini: “Date una macchina a questo ragazzo”. Il giorno che questo accadrà, lui si farà trovare pronto, e allora ci sarà da divertirsi. 

Foto: Scuderia Ferrari

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