Tutta la storia del Circuito di Monaco: dal 1929 ad oggi, tra mille insidie e uno scenario da sogno per ogni appassionato di motorsport
Immerso nel fascino e nel glamour della meravigliosa Costa Azzurra, il Gran Premio di Monaco è da sempre Casa del lusso del motorsport. La sua storia leggendaria, il circuito iconico e lo scenario da sogno hanno sempre catturato il pubblico da ormai oltre nove decenni, consolidando il suo posto come uno degli eventi più prestigiosi e celebrati nel calendario di Formula 1.

La grande Storia del Circuito di Monaco: la nascita
La prima idea del Gran Premio di Monaco risale al 1929, quando Antony Noghès (non un nome a caso, vero?), membro dell’Automobile Club de Monaco, immaginò una gara di Gran Premio che attraversasse le strade del Principato. Ispirato dal successo di eventi simili in Italia, Noghès credeva che l’ambientazione unica di Monaco avrebbe fornito uno spettacolo impareggiabile per gli appassionati di motorsport.
Idea folle? No, anzi: il 14 aprile 1929, il Gran Premio di Monaco inaugurale prese vita, con una cifra incredibile di adesioni (furono 33 i piloti in gara!) che correvano per la vittoria sul circuito di 3,18 chilometri. Louis Chiron, monegasco nativo, si aggiudicò la vittoria, scrivendo dunque la prima pagina di storia delle strade più famose al mondo.

Gli anni ’30 videro un periodo di evoluzione per il Gran Premio di Monaco, con il circuito che subì modifiche per migliorare la sicurezza e la visuale degli spettatori. La gara ha anche acquisito fama internazionale, attirando i migliori piloti da tutta Europa e oltre. Tuttavia, lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel 1939 pose temporaneamente fine alla tradizione del Gran Premio di Monaco, già ai tempi rinomato in tutto il mondo.
Nel 1948 il Gran Premio di Monaco fece il suo trionfale ritorno, segnando finalmente l’inizio di una nuova era per l’evento. Il dopoguerra vide un aumento di popolarità, con la gara che divenne un punto fermo nel neonato Campionato Mondiale di Formula 1 nel 1950 (anno di fondazione del Circus).
La grande Storia del Circuito di Monaco: l’età d’oro del Circuito
Gli anni ’50 e ’60 inaugurarono un’era di successi per il GP di Monaco, con piloti leggendari come Juan Manuel Fangio, Stirling Moss e Graham Hill che con il loro innato talento divertivano gli spettatori sulle tribune. Vincere Montecarlo, già nei primi anni di Formula 1, significava entrare nella storia: le vecchie monoposto non sono certo note per la facilità di guida, e dunque primeggiare tra le strade del Principato era sintomo di grande, grandissima abilità alla guida.

Tra queste figure iconiche, fu Juan Manuel Fangio a dominare veramente il Gran Premio di Monaco, ottenendo cinque vittorie tra il 1956 e il 1960. Fu dominatore a tal punto da aggiudicarsi il soprannome di “Maestro di Monaco”, a testimonianza della sua ineguagliabile maestria in pista.
La grande Storia del Circuito di Monaco: la sicurezza aumenta
Gli anni ’70 e ’80 hanno visto un’attenzione continua all’innovazione e alla sicurezza al Gran Premio di Monaco. I progressi nella tecnologia automobilistica e le modifiche al circuito miravano a migliorare le prestazioni minimizzando i rischi. Ma, nonostante questi cambiamenti, l’essenza della gara è rimasta la stessa: guard rail sfiorati, velocità folli e frenate all’ultimo respiro per essere, per un giorno, il Principe di Monaco.
Durante questo periodo fu Niki Lauda il protagonista di Montecarlo, conquistando tre vittorie nel 1976, 1977 e 1984. La sua rivalità con Alain Prost catturò il pubblico, dando così ulteriore spettacolo e drama sulle tribune.
La grande Storia del Circuito di Monaco: l’epoca di Ayrton Senna
Gli anni ’80 e ’90 videro l’ascesa di Ayrton Senna, colui che ancora oggi rappresenta meglio di chiunque altro il Principato. Indimenticabile e indimenticato il suo esordio nel 1984: con la modesta Toleman conquistò il secondo posto sotto la pioggia, e senza la bandiera rossa per il brasiliano sarebbe arrivata la vittoria in F1 al suo sesto GP in carriera.

Cinque vittorie consecutive, dal 1989 al 1993, per un totale di sei trionfi sulle strade di Monaco: record che ancora oggi sono ineguagliati, nonostante siano passati 40 anni dall’esordio del brasiliano a Montecarlo.
Il 1994, però, segnò chiaramente uno spartiacque nel mondo della Formula 1: in un Circus già tremendamente ferito dalla morte di Roland Ratzenberger e dello stesso Ayrton Senna sul circuito di Imola, Karl Wendlinger ebbe un brutto incidente nelle libere, rischiando anche la vita e costringendo i soccorritori ad un intervento d’urgenza sulla sua monoposto.
Wendlinger venne stabilizzato e poi posto in coma farmacologico all’ospedale di Nizza, riuscendo poi a rientrare in F1 soltanto il 26 marzo 1995, a quasi un anno dall’incidente.
La grande Storia del Circuito di Monaco: l’era moderna delle F1 e il dilemma rinnovo
Oggi, nonostante alcune modifiche al tracciato, il Circuito di Monaco mantiene il suo DNA creatosi nel 1929. A quasi 100 anni dalla fondazione, oggi i protagonisti sono chiaramente cambiati: da Lewis Hamilton a Max Verstappen, da Lando Norris al padrone di casa Charles Leclerc, sono in tanti ad attendere una tappa così ricca di fascino e storia all’interno del calendario.

Nonostante però il suo fascino e la sua storia leggendaria, il Gran Premio di Monaco deve affrontare alcune sfide per garantire il suo futuro a lungo termine, tra dubbi sulla sicurezza e sponsor che arrancano, visti soprattutto i circuiti del Medio Oriente che puntano sempre più sulla Formula 1.
Nel 2022, Liberty Media, proprietaria del Circus, ha espresso la propria intenzione di rinegoziare il contratto con l’Automobile Club de Monaco, organizzatore del Gran Premio. Le discussioni si sono concentrate su un aumento delle tasse per l’ACM, con Liberty Media che sostiene che l’evento dovrebbe generare maggiori entrate per la Formula 1: il rinnovo è al momento arrivato, con Monaco che sarà in calendario fino al 2025.
Rimane però il dubbio per il futuro: se da una parte c’è l’ACM che spinge per mantenere il Gran Premio, è chiaro che la dimensione delle nuove auto sta rendendo sempre più difficile sorpassi e spettacolo, scenari ben voluti e tanto cercati da Liberty Media.

E anche se il futuro, come detto, resta un’incognita, è chiaro che Monaco e Montecarlo rappresentano la Storia della Formula 1, tra curve leggendarie, piloti iconici e gare storiche immerse in uno scenario capolavoro, difficilmente replicabile dai più moderni cittadini come Miami, Las Vegas, Jeddah o Singapore.
Foto: Scuderia Ferrari, Ayrton Senna, ACM Monaco