All-in per Alpine verso il 2026: il grande Briatore torna in F1
L’annuncio del ritorno di Flavio Briatore in Formula 1 ha suscitato grande sorpresa e interesse nel mondo delle corse. Il manager italiano, noto per i suoi successi con Benetton e Renault, è stato chiamato da Luca de Meo, presidente di Renault, per risollevare le sorti della scuderia Alpine. Dopo anni di difficoltà, il team francese cerca una svolta e spera che l’esperienza e il carisma di Briatore possano fare la differenza.
La situazione attuale della Alpine
Dal 2022, con l’introduzione del nuovo regolamento tecnico, la Alpine ha cercato di emergere dal gruppo e competere ai vertici della classifica. Tuttavia, i risultati sperati non sono arrivati e il team si trova ora in una fase di profonda ricostruzione. Il cambio ai vertici dirigenziali, avvenuto a metà del 2023, ha visto molte figure chiave lasciare la squadra. Attualmente, il team principal Bruno Famin sta cercando di riorganizzare la struttura, e uno dei primi passi è stato l’ingaggio di David Sanchez, ex aerodinamico di Ferrari e McLaren.
Il ruolo di Briatore: supervisore e stratega
Secondo alcuni voci, Briatore avrà un ruolo di speciale supervisore, con il compito di rafforzare il team attraverso una campagna acquisti mirata. La sua esperienza e la sua rete di contatti potrebbero rivelarsi cruciali per attirare nuovi talenti e tecnici di alto livello. Tuttavia, il suo coinvolgimento non sarà costante nell’attività in pista, lasciando spazio ai membri del team per operare quotidianamente.
Un ritorno con grandi aspettative
Flavio Briatore ha già avuto enormi successi con la Renault, portando la squadra alla vittoria di due campionati mondiali piloti e costruttori con Fernando Alonso nel 2005 e nel 2006. Tuttavia, la sua carriera è stata anche segnata da scandali, come l’incidente orchestrato con Nelson Piquet Jr. nel Gran Premio di Singapore 2008, che portò alla sua temporanea radiazione dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA). Nonostante ciò, Briatore non ha mai completamente abbandonato la Formula 1, mantenendo stretti rapporti con figure di spicco del settore, come Bernie Ecclestone.

Le sfide per il futuro
La Alpine si trova attualmente in una situazione critica. Dopo una fortunata vittoria nel 2021 con Esteban Ocon in Ungheria e un quarto posto nel campionato costruttori nel 2022, il team ha ottenuto risultati deludenti nel 2023 e nel 2024, con solo due punti conquistati nelle prime otto gare della stagione. I piloti Pierre Gasly e Esteban Ocon sono spesso protagonisti di scontri interni, come quello avvenuto poco dopo il via del Gran Premio di Monaco.
La squadra soffre la mancanza di progettisti di talento e di figure di vertice. L’arrivo di David Sanchez è un passo nella giusta direzione, ma il mercato offre poche “teste fini” disponibili, e Briatore è lontano dal retropalco della F1 da tempo. La sua sfida sarà riuscire a comporre una squadra competitiva entro il 2026. Se ciò non fosse possibile, Briatore potrebbe decidere di tirarsi indietro, non accettando di viaggiare in seconda classe.
Il ruolo di Briatore sarà quello di superconsulente e supervisore, cercando di raddrizzare le sorti di un team in crisi. La Alpine, denominazione scelta da Renault nel 2021 per promuovere i modelli stradali, ha ottenuto pochi successi e vive un momento difficile. La presenza di Briatore potrebbe anche implicare un passaggio di mano a medio termine, con voci che parlano di un possibile interessamento di Andretti Global per l’acquisizione del team.
Il ritorno di Flavio Briatore in Formula 1 rappresenta una mossa audace e ricca di speranze per la Alpine. Con la sua esperienza e il suo network, Briatore potrebbe riuscire a portare nuova linfa al team francese e a rilanciarlo verso posizioni di vertice. Tuttavia, le sfide sono molte e il tempo stringe. Il futuro della Alpine dipenderà dalla capacità del team di adattarsi e migliorare, sfruttando al meglio le risorse e le competenze che Briatore potrà mettere a disposizione. Solo il tempo dirà se questa mossa porterà i risultati sperati, ma una cosa è certa: la Formula 1 ha riaccolto uno dei suoi protagonisti più iconici e controversi.