F1

Cara Formula 1: ora abbiamo un grosso problema.

Sorpassi solo con l’utilizzo del DRS, poche emozioni e vincitori imprendibili: ma dal 2022 non dovevano esserci 3-4 team per la vittoria?

Doveva essere la generazione delle grandi battaglie, del divertimento in pista e delle lotte serratissime: finora, le nuove auto ad effetto suolo sono state soltanto un clamoroso autogol di FIA e Liberty Media.
Un flop totale, rappresentato nei numeri di una generazione che, a detta degli organizzatori, doveva vedere “3 o 4 team diversi in lotta per la vittoria ad ogni gara”.

Sulle 27 gare corse nella nuova generazione:

  • 22 sono state vinte da Red Bull, 4 da Ferrari e 1 da Mercedes
  • Su 81 posti sul podio disponibili in totale, solo 5 sono stati occupati dai 3 non-top team (4 da Aston Martin, 1 da McLaren)
  • 5 team su 10 non sono mai saliti sul podio con le nuove regole
  • 21 delle ultime 24 gare sono state vinte da Red Bull
  • La media di DNF si è abbassata a circa 2 a ritiri GP (rendendo quindi meno imprevedibili le corse)
  • Nel 2021 furono 8 su 10 i team a salire sul podio, mentre nel 2020 furono 7
  • Solo 2 pole position su 27 sono andate ad un team diverso da Red Bull e Ferrari
  • Nel 2023, 4 gare su 5 sono terminate con una doppietta Red Bull

Per non parlare delle dichiarazioni: Lewis Hamilton ha sempre detto che “attende solo i momenti in cui può guidare le vetture del 2021 e del 2020”, mentre Lando Norris ha parlato di “macchine troppo pesanti e stabili, che fanno perdere il vero DNA di una Formula 1”.

Numeri e parole che dimostrano chiaramente come il tentativo di questa generazione di provare a far competere tutti i team (o quasi) per la vittoria, con l’introduzione del Budget Cap, delle nuove auto e di tanto altro ancora, è finora stato probabilmente il più grosso fallimento del nuovo millennio della Formula 1.

Foto: Oracle Red Bull Racing

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