Lando Norris trionfa al Gran Premio d’Olanda nonostante un inizio gara difficile. Andrea Stella, team principal di McLaren, ha analizzato quali siano le ragioni dietro a queste partenze problematiche.
Durante il Gran Premio d’Olanda della scorsa domenica, Lando Norris non è riuscito a mantenere la leadership subendo un sorpasso di Max Verstappen allo scattare dei semafori, alimentando alcune critiche. Tuttavia, dall’analisi post-gara, è emerso che la colpa di queste partenze problematiche, viste già in Spagna e in Ungheria (e poi in Olanda), non è da attribuire totalmente al pilota inglese; infatti, il tempo di reazione al via tra Norris e l’eroe di casa Max Verstappen è stato identico, entrambi scattati in 28 secondi.
La vera differenza, pertanto, non è stata dettata alla partenza, ma quanto nella seconda fase, ovvero quella dell’accelerazione; infatti, la RB20 ha impiegato 5 secondi e 23 per raggiungere i 200km/h, mentre la MCL38 di Norris +0″41, questo è avvenuto a causa del pattinamento delle ruote.
Il team principal della scuderia di Woking, Andrea Stella, ha commentato quanto le partenze siano importanti in egual misura rispetto alle prestazioni della monoposto, soprattuto in una fase cruciale della stagione come quella che il team papaya sta vivendo: “La partenza è un elemento fondamentale delle corse. È importante quanto le prestazioni della vettura e dobbiamo analizzare con attenzione i dettagli per capire perché i nostri avversari sembra che guadagnino un po’ su di noi”.
“Penso che statisticamente, nel corso della stagione, siamo competitivi dal punto di vista delle partenze, ma vediamo che ci sono alcune auto che – come Verstappen, per esempio – sembrano avere prestazioni molto buone all’inizio. E se si riesce a capitalizzare una buona prestazione in qualifica con una buona partenza, la vita diventa molto più facile“ ha continuato l’ingegnere italiano.
“Quindi, sicuramente, dobbiamo esaminare questo aspetto. E come ho già detto, questo aspetto viene dai piloti in termini di procedura di lancio e di esecuzione, e viene dal punto di vista della squadra, perché ci sono alcuni aspetti che sono sotto il controllo dei team e dobbiamo esaminare che tipo di ottimizzazione siamo in grado di fare”.
Nelle monoposto di Formula 1, la partenza viene divisa in due momenti: un primo scatto iniziale che dipende dal pilota e poi, la successiva accelerazione al primo cambio marcia e la conseguente progressione. Dall’analisi delle partenze della monoposto numero 4, è emerso che le criticità sono presenti nella seconda fase, quella dell’accelerazione.
La responsabilità al team è attribuibile in misura tecnica, ovvero gli ingegneri analizzano ogni simulazione di partenza, sia per allenare il pilota, ma anche per raccogliere dati che vengono archiviati in un database che tiene traccia di vari parametri della pista e della vettura: quando il pilota si prepara a una nuova partenza, il sistema seleziona il file nel database che meglio corrisponde alle condizioni attuali, minimizzando così il rischio di pattinamenti dannosi.
Sicuramente, sul circuito di Zandvoort, la competitività della MCL38 si è mostrata in corso d’opera, permettendo a Lando Norris di riprendersi il comando della corsa superando Max Verstappen al 18° giro e mantenendo un distacco conclusivo di +22 secondi.
Oscar Piastri sarebbe potuto essere sul podio a Zandvoort? Secondo Andrea Stella, sì!
Oscar Piastri aveva ottenuto il terzo miglior tempo durante le qualifiche del GP d’Olanda, ma durante la gara ha perso una posizione, finendo alle spalle di Charles Leclerc e arrivando un gradino sotto al podio. Andrea Stella ha spiegato come il motivo risieda proprio nella stessa anomalia del suo compagno di squadra, sottolineando come l’analisi e la gestione delle partenze sia diventato sicuramente argomento prioritario per la scuderia di Woking: “Oscar aveva il ritmo per battere Max, quindi abbiamo perso una buona opportunità. Quella delle partenze diventa sicuramente una priorità per il futuro McLaren”.
Foto: McLaren Racing