Il clamoroso retroscena dietro la vittoria di Piastri a Baku: l’australiano avrebbe disobbedito l’ordine di gestire le gomme, sperando nel calo della Rossa
Una vittoria totale. Il GP di ieri a Baku ci ha regalato per l’ennesima volta in questo 2024 una F1 stupenda, con una battaglia fino all’ultimo sangue per la vittoria e il podio. Il weekend dell’Azerbaijan non solo non ha tradito le aspettative, sempre alte quando si corre una gara così imprevedibile come quella di Baku, ma ha offerto spettacolo che raramente avevamo osservato antecedentemente: una lotta per la vittoria tra tre piloti dal primo all’ultimo giro, tre scuderie diverse a contendersi il primato e un podio incerto fino al termine, dato anche il rientro nel finale di corsa di Sainz. Ma, ad uscire vincitore da questo incredibile puzzle è stata McLaren, e per la seconda volta quest’anno Oscar Piastri.
Lo splendido sorpasso compiuto dall’australiano di McLaren ai danni di Charles Leclerc ha certamente deciso il GP dell’Azerbaijan; tuttavia, proprio la manovra di Piastri è un vero e proprio rebus in casa Papaya. Dopo le discutibili (e ancora incomprese) “Papaya Rules” viste a Monza, il team di Woking aveva infatti ordinato a Oscar di esser docile con i pneumatici a inizio stint e non attaccare o rimanere troppo vicino alla Ferrari di Leclerc. Piastri invece, da gran pilota quale ormai è diventato, ha letteralmente disobbedito agli ordini imposti, andando non solo a sorpassare Charles, ma anche spingendo fino a fine gara. Una vittoria quasi alla Super Max. Una vittoria da campione.
La vittoria di Piastri a Baku è stata certamente garantita anche da un passo gara fantastico di McLaren con la gomma hard, impareggiabile per la comunque ottima Ferrari di Leclerc. Il Cavallino, in pieno controllo e dominio della corsa fino al momento del pit stop di Leclerc con gomma gialla, non si è dimostrato abbastanza più veloce della squadra inglese con la mescola più dura, faticando specialmente in trazione nel momento decisivo. Il tutto senza omettere, dato che certamente ciò garantisce un buon vantaggio, la genialata fin qui di McLaren con le ali flessibili al posteriore e anteriore, capaci di rendere la macchina arancione davvero dominante in fase di staccata e attacco curva (e non solo).
Le parole di Piastri a Baku
Ma, come detto, la differenza ieri l’ha fatta il pilota, Oscar Piastri. Alla sua seconda stagione nel circus, l’australiano sembra esser già un predestinato ad una futura lotta mondiale, nonché probabile prima guida la prossima stagione. I muscoli tirati fuori a Monza nel fantastico attacco a Norris alla “Roggia”, la strabiliante difesa di ieri per quasi 30 giri contro uno come Charles Leclerc, certamente irrobustiscono la fama del pilota scuola Alpine. Proprio il team francese doveva essere sulla carta la squadra che l’avrebbe lanciato in F1, ma tuttavia ha perso il proprio gioiellino, scippato gentilmente da McLaren, che a sua volta avrebbe così rimpiazzato l’ormai calante Daniel Ricciardo. Una mossa mai così azzeccata quella di Stella e Brown.
Le parole al termine della gara di Baku sono certamente più dolci rispetto a quelle di due settimane prima a Monza, gara che ha lasciato l’amaro in bocca a tutta la squadra inglese. “Se non avessi provato il sorpasso su Charles non sarei qui con la coppa del vincitore. Già nel primo stint ho visto Charles allontanarsi, e così ho ignorato quanto mi aveva detto l’ingegnere, perché se la Ferrari fosse stata in grado di finire la gara mi sarei ritrovato beffato, non era entusiasmante l’idea di arrivare secondo. Ma sapevo di avere una sola opportunità, non ne avrei avuta una seconda, è stata una manovra ad altro rischio e sono rimasto sorpreso di essere riuscito a fare la curva”.
Poi il commento sulla partenza: “In partenza avevo cercato di mettermi davanti però una volta sono uscito dal DRS non c’era il passo. Dopo la sosta ci siamo riavvicinati tanto e mi sembrava di avere più grip. Sapevo di dover attaccare, se non lo facevo ad inizio stint, non avrei avuto più occasione per superare Charles. Ho rischiato, ma sono riuscito nel mio intento. Ho dovuto gestire molto, sono riuscito per due giri a farlo uscire dal DRS, ma era difficile rischiare qui a Baku. È stata una gran fatica però una delle mie migliori gare della carriera.“
E infine, una considerazione sulla sua avventura fin qui in F1 :”Considerando che quando sono arrivato in McLaren eravamo molto indietro rispetto a dove siamo ora, in testa al mondiale, bisogna riconoscere i grandi meriti del team e di quello che sono riuscito a fare da quando sono qui. Qualche mese fa non avrei potuto fare quello che ho fatto oggi, senza migliorare. Una vittoria di squadra e sono entusiasta per quello che verrà“.
Foto: McLaren, Oscar Piastri X