Il Mondiale Piloti di Formula 1 è sempre più incerto: tra Norris e Verstappen, il ruolo di Piastri potrebbe essere la chiave
Un Mondiale Piloti avvincente che si attarda a incoronare il suo re. Il 4° titolo consecutivo di Verstappen è messo in discussione da un Norris arrembante, dotato della macchina più competitiva e completa del Circus. Sei gare più tre Sprint ai titoli di coda di una stagione che si preannunciava come un’altra annata di dominio Red Bull, mentre all’atto pratico l’unico dominatore è stato l’effetto sorpresa.
Lando e Max arriveranno in Texas separati da 52 punti in classifica, in quella che sarà con tutta probabilità una gara-crocevia dal punto di vista tecnico, dato che le squadre porteranno gli ultimi significativi aggiornamenti in pista. Tuttavia a giocare un ruolo fondamentale sarà il rendimento dei piloti weekend per weekend; Norris è naturalmente chiamato a massimizzare il risultato, ma ciò potrebbe non bastare: infatti, se, ragionando per assurdo, Max si piazzasse sempre secondo alle spalle di Lando, l’iride parlerebbe comunque olandese.
Arrivati a questo punto, il ruolo di Oscar Piastri sarà alquanto impattante. Il pilota australiano fino ad oggi non ha mostrato gesti di supporto al compagno di box, e questo è dovuto anche e soprattutto alla gestione interna del team di Woking, che ha voluto mantenere un equilibrio gerarchico tra i due, affidando il verdetto alla mera pista. Una linea decisionale che ha innescato non poche polemiche tra appassionati e addetti ai lavori, e che, a detta di Andrea Stella, d’ora in avanti cambierà per rendere meno tortuoso il cammino di Norris.
Oltre al discorso riguardante gli ordini di scuderia, c’è un elemento ancor più importante per la McLaren, ovvero la costanza che Piastri dovrà dimostrare in questo finale di stagione. L’idea di un Piastri fastidioso nei confronti di Verstappen durante questi ultimi Gran Premi rappresenta lo scenario perfetto. Se Oscar riuscirà a frapporsi tra il compagno di squadra e l’olandese, magari mettendo a segno qualche 1-2, la scalata al titolo sarebbe meno problematica.
Il pilota australiano è senza dubbio capace di grandi cose, come ha già in parte dimostrato, e si potrà rendere molto utile a Lando per la riuscita di quella che sarebbe un’impresa storica per McLaren. Il team non vince il titolo piloti dal 2007 e, per quanto concerne il Costruttori, non primeggia dal lontano 1998; dopo anni di desuetudine alla lotta iridata, in quel di Woking si respira un’aria diversa, con la trepidante attesa di timbrare l’opera.
Foto: Red Bull Content Pool, McLaren F1 Team