In attesa della prossima gara di Formula Uno, andiamo a rivivere i colpi di scena e le emozioni che questo mondiale 2024 ci ha riservato fino ad oggi.
Nella storia recente della Formula Uno, a eccezione del break estivo, non siamo abituati ad assistere a pause così prolungate tra due weekend di gara, come quella che in questo caso ci attende prima del Gran Premio di Austin, che si correrà il prossimo 20 ottobre. Queste quattro settimane sembrano non passare mai, e così noi, per ingannare l’attesa, andiamo a fare un sunto di quanto successo fino ad oggi, rivivendo gli eventi più significativi del mondiale 2024.
Il nostro viaggio nella memoria parte prima ancora dell’inizio del campionato, prima ancora che le monoposto fossero presentate, quando l’intero mondo della Formula Uno era ancora in letargo. Se infatti torniamo indietro nel tempo fino a febbraio, ci accorgiamo di quanto questo mondiale ci avesse già sorpresi prima ancora di cominciare. Due questioni che, per la loro prorompenza e la loro forza, sono state in grado di ammutolire l’intero paddock: Lewis Hamilton annuncia il passaggio in Ferrari, a partire dalla stagione 2025 il Sir vestirà di rosso.
Nessuno aveva mai neanche accennato al fatto che Hamilton avrebbe potuto lasciare la Mercedes, il team con cui è entrato nella storia macinando record su record. Così come nessun tifoso della Rossa avrebbe mai immaginato la possibilità che il campione inglese corresse per la scuderia italiana. Avete presente un’utopia? Ecco, questo annuncio, fino alla mattina del primo febbraio 2024, pareva solamente una mera illusione. E poi l’Horner Gate, rimasto ancora con qualche luce ed ombra.
Quello che è certo, però, è che dal momento in cui questa vicenda è venuta a galla, all’interno del box Red Bull si sta assistendo ad un fuggi fuggi generale: uno dopo l’altro, tecnici, meccanici ed ingegneri hanno deciso di abbandonare la nave che inizia ad affondare. Primo tra tutti il buon Adrian Newey, che ha deciso di prendersi una vacanza. Piuttosto breve, comunque, in quanto dal prossimo anno lo vedremo vestito con i colori dell’Aston Martin.
E ora entriamo nel vivo del campionato.
In Bahrain, con l’inizio del campionato iniziano anche le peripezie per Ferrari, o meglio per Leclerc, con il problema ai freni. Vince Verstappen, sulla falsa riga del 2023. A Jeddah è la volta di Carlos, che per via di un’operazione all’appendicite non può correre. Al suo posto sale in macchina Oliver Bearman che porta a termine un weekend da vero campione.
In Australia vince Sainz a seguito di un ritiro di Verstappen. Passiamo per il Giappone, facciamo tappa in Cina e arriviamo negli Stati Uniti: a Miami vince per la prima volta in carriera Lando Norris, aiutato da una safety car che non ha ancora capito di dover entrare in pista davanti al leader della gara: ci arriveremo. Al termine del weekend ci saluta Xavi Marcos, ingegnere di pista di Charles Leclerc, sostituito da Bryan Bozzi. Dopo Imola, viene il Gran Premio di Montecarlo.
A Monaco, in un weekend ricco di emozioni (e, per una volta, fortunato) Charles Leclerc riesce a trionfare a casa sua, coronando il sogno di una vita, di papà Hervè e dell’amico Jules. É una grande festa, nel Principato piangono tutti, principe Alberto compreso. Sia mai però che la fortuna duri troppo, e così la Ferrari decide di concludere il weekend canadese con 0 punti conquistati.
In Spagna i due toreri vestiti di rosso se le suonano di santa ragione, mentre in Austria è la volta di Verstappen e Norris: se da una parte la Red Bull sembra aver perso quella dimensione di perfezione in cui viaggiava da ormai due anni, dall’altro lato la McLaren inizia a emergere, forte dei nuovi aggiornamenti. I due arrivano al contatto, e la meglio la ha Max.
In Gran Bretagna non può che vincere il Sir, che 945 giorni dopo il suo ultimo trionfo ci ricorda l’importanza della perseveranza, ci ricorda quanto il peso di una sconfitta possa incidere sulle nostre vite ma, allo stesso tempo, quanto sia importante non mollare, rialzarsi, rimboccarsi le maniche e continuare sulla strada che ci porterà al nostro obiettivo. D’altronde “Still I rise”, giusto?
In Ungheria arriva anche la prima vittoria per Oscar Piastri, mentre Verstappen litiga con il suo ingegnere Lambiase, che risponde a tono: “It’s childish”. Viene poi annunciato il ritorno di Mattia Binotto in Formula Uno, lavorerà in Sauber dal 2026. Dopo il Belgio e l’Olanda si arriva a Monza. Il weekend italiano inizia con il botto, in senso letterale: Kimi Antonelli, chiamato a guidare la Mercedes di Russell nelle FP1, termina anzitempo le sue libere.
Toto Wolff non sembra preoccuparsene troppo, in ogni caso, tant’è che nello stesso weekend annuncia Kimi come successore di Lewis. Sargeant viene appiedato, al suo posto correrà Franco Colapinto. Ferrari sorprende tutti con la strategia, e Charles Leclerc riesce a vincere a casa nostra, cinque anni dopo quella domenica magica che tutti ricordiamo con grande affetto. Le emozioni sono indescrivibili e, proprio come a Monaco, l’intero paddock è felice per la vittoria di un ragazzo che, da tutta la vita, non sogna di fare altro se non vincere con la macchina rossa.
Passiamo per l’Azerbaijan, dove vince Oscar Piastri aiutato da un’ala posteriore “irregolare ma legale”: da questo momento, però, i piloti non possono più dire brutte parole, o rischiano di incappare in lavori socialmente utili (chiedete a Verstappen). Arriviamo infine al Gran Premio di Singapore, per ora l’ultimo di questa lunga stagione. L’ultimo anche di Ricciardo, che lascia il paddock di Formula Uno con tanto rammarico e gli occhi colmi di tristezza.
Un mondiale destinato ad avere molti altri colpi di scena: e che lo spettacolo continui, in attesa di vedere chi trionferà nel piloti e costruttori.
Foto: F1, Marta Montefinese