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Herbert difende la FIA: “Non vorrei che mio nipote ascoltasse il linguaggio dei piloti”

johnny herbert difende la fia

Johnny Herbert, in Formula 1 dal 1989 al 2000, ha così commentato la nuova normativa FIA: “Ci sono troppe volgarità nella F1 di oggi”

Come ormai sappiamo, dal Gran Premio di Singapore è in vigore la normativa che vieta ai piloti di Formula 1 di usare frasi ingiuriose in pubblico. Una regola criticatissima da molti, in particolare da Max Verstappen, il quale ha pagato il conto salato di utilizzare la parola “fu*k” con alcuni giorni di lavori socialmente utili, attualmente non ancora scontati dal pilota campione del mondo.

Herbert difende la FIA: “Non vorrei che mio nipote ascoltasse il linguaggio dei piloti”

La regola, secondo la FIA, è stata posta per l’alto numero di brutte parole utilizzate durante i weekend di gara, le quali possono essere da cattivo esempio per le nuove generazioni. Al contrario, però, i piloti si sono difesi dicendo che è particolarmente difficile controllare il proprio linguaggio a 300 chilometri orari, con Christian Horner che ha addirittura affermato che “anche la Royal Family britannica ha utilizzato queste parole.”

Il parere di Johny Herbert

Così Johnny Herbert, ex-pilota di Formula 1, ha parlato della decisione della FIA, come riportato da RacingNews365: “Alcuni giornalisti hanno detto che lo sport sta cercando di trasformare i piloti in robot: non è così. Stiamo solo chiedendo loro di non imprecare, e penso che sia la cosa giusta. La maggior parte dei piloti non impreca.”

Max Verstappen, a colloquio con Gianpiero Lambiase

Continua Herbert: “Tutto è esploso dopo, perché Max Verstappen è andato alla conferenza stampa e ha dato risposte monosillabiche, per poi successivamente tenere una sua conferenza stampa improvvisata fuori nel paddock.”

“Questo ha ovviamente mostrato il lato ribelle di Verstappen: amo quel lato di lui, è ciò che rende Max quello che è, con il suo carattere onesto e schietto… ma c’è un tempo e un luogo. Personalmente, penso che ci sia troppa volgarità in Formula 1. Non voglio che il mio nipote di cinque anni ascolti quel tipo di linguaggio, conclude Herbert.

Foto: Formula 1

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