Dalla Germania ne sono sicuri: Fred Vasseur, nelle ultime ore, è in trattativa per portare decine di ingegneri Alpine in Ferrari
Il momento storico che attualmente Alpine e il gruppo Renault, almeno in F1, stanno attraversando è di certo disastroso: il team francese è caduto a picco, ha perso il suo pilota di maggior blasone affidandosi ad un giovane dell’Academy, e in campionato è addirittura penultima, avanti solo alla non irreprensibile Stake Sauber. La notizia dell’addio alla F1 di Renault, fornitore della PU di Alpine, ha rappresentato uno scossone violentissimo a Viry-Chatillon, come ad Enstone, condizionando migliaia di lavoratori, ora in fuga da Oltralpe, e parzialmente “svincolati”. Il crollo di Renault-Alpine ha pertanto condotto a questa fuga, e dalla Germania giungono voci su chi potrebbe beneficiarne da tutto ciò; Ferrari.
Secondo la nota testata tedesca “Auto Motor und Sport” infatti, la fuga di ingegneri dalla sfera francese sarà realtà, e addirittura si azzarderebbero dei colloqui in questi giorni con il Cavallino. Fred Vasseur, che ha già portato Loic Serra ad essere il nuovo responsabile tecnico della Rossa a partire dalla prossima stagione (strappandolo a Mercedes), malgrado il colpo Newey sfumato, ha in mente di ingaggiare alcune figure da Alpine (i nomi logicamente non sono ancora stati resi noti). Un vero colpo per Alpine, che si ritroverebbe di colpo ad avviare una nuova epoca a partire dal 2026, senza certezze e soprattutto con un team e un’ossatura totalmente da rifare nero su bianco.
Ciononostante, la Rossa non è stata l’unica ad aver pensato una simile manovra: secondo la testata tedesca, anche Audi e Red Bull si sarebbero mosse in tale direzione, con gli stessi intenti di Vasseur e del Cavallino. Horner e Binotto (quest’ultimo nella giornata di ieri ha rilasciato un’importante intervista), avrebbero già avviato i contatti per prelevare alcuni ingegneri in esodo dalla Francia, che a fine 2025 si troverebbero senza alcuna certezza di proseguire la propria esperienza in F1, dato l’abbandono di Viry-Chatillon. Non dimentichiamo pertanto, che Alpine, come riportato anche da Brivio settimane fa, con ogni probabilità si affiderà al pacchetto Power Unit Mercedes.
Una rivoluzione necessaria: come si profila il futuro di Alpine
Il traumatico anno che ha travolto Alpine sinora potrebbe (purtroppo) non essere qualcosa di transitorio. Il primo ad essere conscio delle tremende difficoltà che sta vivendo il costruttore d’Oltralpe, è Flavio Briatore: l’italiano, chiamato dal CEO Luca de Meo per risollevare Alpine dal baratro, ha inquadrato gli obiettivi futuri, evidenziando tutte le annesse difficoltà che ci sono e ci saranno nel realizzare ciò. Da promessa del motorsport, team outsider e alternativo a Ferrari, Red Bull e Mercedes, i francesi sono invece sprofondati in fondo alla classifica, con ingenti disastri economici.
E ritornano le parole di Briatore proprio di qualche settimana fa, quando l’ex leggenda di Benetton e Renault aveva analizzato il momento storico di crisi: “Bisogna ritrovare lo spirito di squadra e mettere le persone giuste nei posti giusti. E per farlo serve rimotivare tutti, ma ci vorrà del tempo, dato che la situazione attuale non è ideale e la concorrenza è dura, ci sono già 6-7 squadre che si battono per vincere delle gare”.
Dove e quando sono stati commessi allora gli errori da parte di Alpine? Briatore ha una sua risposta: “Credo che il problema sia stato di aver scelto alcuni cattivi dirigenti. Noi ripartiremo da Oliver (Oliver Oakes, attuale team principal Alpine ndr): è’ giovane, entusiasta, pieno di energie e ambizioso, ed è ciò di cui ha bisogno la squadra. Non ha esperienza in una grande scuderia di Formula 1, ma ha il talento per riuscire”.
Foto: BWT Alpine F1 Team, Pierre Gasly X