F1

GP del Brasile, arriva la decisione della FIA su Norris e Russell che fa discutere

Il GP del Brasile ha lasciato molto da ricordare, così come tanto su cui riflettere: tra gli argomenti, ha fatto molto scalpore la sanzione attribuita ai due piloti inglesi.

Per descrivere il weekend ad Interlagos, che ha visto tornare sul podio Max Verstappen dopo un’assenza lunga dieci Gran Premi, basterebbe una semplice parola: caos. L’appuntamento sul circuito dedicato a José Carlos Pace, infatti, se da una parte ha donato ai più appassionati puro spettacolo, dall’altra parte, invece, è stato contrassegnato da alcune scelte della direzione gara che hanno fatto discutere gli stessi appassionati, come quella relativa all’investigazione sul piloto numero 4, e numero 63, i quali avrebbero lasciato la pista per un giro di formazione extra nonostante la notifica di partenza annullata ricevuta dalla FIA successiva all’uscita fuori pista di Lance Stroll avvenuta durante il primo giro di formazione.

Inoltre, proprio alla vigilia del Gran Premio del Brasile, era stata comunicata l’ufficialità dell’indagine della Federazione nei confronti di Charles Leclerc, il quale avrebbe utilizzato un linguaggio inappropriato durante la conferenza stampa post-gara in Messico; in quel caso, la penalità inflitta ai danni del pilota monegasco consisteva in una multa pari all’importo di 10.000€, una cifra che risulta essere di gran lunga più elevata rispetto a quella imposta a Lando Norris e George Russell durante il GP del Brasile per un’infrazione procedurale, la quale presenta una gravità assai maggiore e sarebbe stata risolta dalla FIA iscrivendo ai due piloti di McLaren e Mercedes, partiti dalla prima fila, una multa di 5.000€ l’uno e una reprimenda.

Una valutazione, pertanto, che non fa altro che aggiungersi tutti gli altri discorsi negativi che orbitano intorno alla Federazione già da diverso tempo, soprattuto dopo un weekend di decisioni incoerenti“.

GP del Brasile: Lando Norris e George Russell sono stati indagati per essere partiti nonostante l’indicazione di “aborted start”.

Dal comunicato ufficiale redatto dai commissari di gara si evince che: “Il Direttore di Gara della FIA ha avviato la procedura di partenza annullata, indicando che i piloti non dovevano lasciare la griglia. Questo messaggio era necessario poiché c’era un’auto fuori pista alla curva 4 (STR) che doveva essere recuperata. Sebbene il segnale sia stato dato in modo appropriato, il pannello luminoso si è illuminato come previsto e le squadre sono state avvisate tramite il sistema di messaggistica, un pilota ha lasciato la griglia e ha proseguito in un giro che presumeva fosse un ulteriore giro di formazione“.

Poiché il pilota era in prima fila, questo ha spinto i piloti che lo seguivano a intraprendere azioni simili. A un certo punto, il Direttore di Gara, rendendosi conto che per ragioni pratiche tutte le auto avrebbero dovuto fare un giro di formazione extra, ha dato istruzioni alle squadre affinché tutte le auto procedessero e tornassero sulla griglia per seguire correttamente la procedura di partenza annullata. Secondo l’opinione dei stewards, il pilota NOR ha provocato direttamente l’azione dei piloti sulla griglia immediatamente dietro di lui” conclude il comunicato attribuendo, pertanto, interamente la colpa della violazione delle procedure di partenza a Lando Norris, che partiva dalla pole position.

La decisione della FIA sulle due Racing Bulls

La stessa punizione iscritta a Lando Norris e George Russell durante il GP del Brasile, però, non è stata uguale al risultato dell’investigazione (per lo stesso motivo) sui due piloti del team di Faenza, Yuki Tsunoda e Liam Lawson, i quali “secondo l’opinione dei Stewards, sebbene il pilota abbia violato il regolamento, ciò è stato influenzato dal pilota davanti a lui e, pertanto, non era predominantemente responsabile della violazione. Di conseguenza, i stewards decidono di non adottare ulteriori provvedimenti, avendo ritenuto colpevole il pilota immediatamente davanti a lui“; non sanzionando, quindi, in alcun modo i due piloti Racing Bulls.

Foto: Formula 1.

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