Stefano Domenicali ha rilasciato un’interessante intervista circa le possibilità di vedere nuovi Gran Premi nelle prossime stagioni.
L’appeal della Formula 1 nel globo cresce gara dopo gara, minuto dopo minuto. Alla luce di quanto accaduto nella stagione, in corso, infatti, la più importante competizione automobilistica del mondo sta continuando ad espandersi sotto ogni punto di vista.
Dalle partnership ai contratti passando per l’importanza dei circuiti. Su questo tema si è espresso Stefano Domenicali, CEO di F1, con un’interessante intervista. Il capitolo dei Gran Premi, infatti, tiene banco da sempre a cominciare dalla rotazione dei circuiti europei vista la domanda crescente da parte di alcuni Paesi quali Argentina, Sudafrica e Stati Uniti. La globalizzazione del prodotto sta viaggiando a gonfie vele, come sottolineato dallo stesso Domenicali, ma l’obiettivo di F1 resta sempre quello di mescolare storia e modernità cercando di offrire ad un pubblico sempre più vasto uno spettacolo unico nel suo genere.
Sono tanti i circuiti che andranno a contendersi quei posti riservati all’Europa: tra le gare blindate troviamo ovviamente Silverstone, Madrid (in calendario dal 2026), Budapest e Zeltweg che hanno un contratto fino al 2030 (alcuni anche di più). Contratti pluriennali anche per i vari circuiti storici quali Spa, Imola e Monza. Sulla graticola, dunque, ci sarebbero Zandvoort e Barcellona con i rappresentati del circuito olandese che stanno cercando di mediare con i vertici di F1 per un prolungamento (vista la presenza di Verstappen) mentre in Catalogna, nonostante l’arrivo del circuito di Madrid, sono certi di un rinnovo di contratto.
La rotazione potrebbe far tornare in calendario circuiti “dimenticati” quali, Portimao, Hockenheim e Nurburgring senza dimenticare la Francia che, dalla sua, possiede due piste importanti e storiche. Su questo argomento Domenicali si è espresso cosi: “Abbiamo alcune novità da annunciare molto presto riguardo alla possibilità di introdurre a medio termine una rotazione per alcuni Gran Premi europei e altre opzioni che arriveranno successivamente. Chiariremo tutto a tempo debito. È vero che riceviamo molte richieste da nuove sedi interessate a entrare in calendario. La nostra scelta sarà sempre bilanciata, puntando a massimizzare i benefici economici e a sfruttare il potenziale di crescita nei mercati che possono contribuire allo sviluppo del nostro sport”.
L’obiettivo, però, è quello di superare i 24 GP: “Pensiamo che il numero attuale di gare, 24, rappresenti il giusto equilibrio. Le proposte che riceviamo ci offrono l’opportunità di fare scelte ancora più strategiche per il futuro. Come sempre, dobbiamo mantenere un approccio bilanciato, sapendo che non possiamo basarci solo sul guadagno economico immediato, che varia da regione a regione, ma dobbiamo proporre ai nostri stakeholder soluzioni adeguate. Crediamo che questo sia un ottimo momento per rafforzare la nostra strategia, e siamo fiduciosi che queste novità renderanno la piattaforma della Formula 1 più solida, sia dal punto di vista sociale che aziendale”.