Toto Wolff critica la Federazione Internazionale per la direzione intrapresa negli ultimi tempi
Il Gran Premio del Qatar, vinto da Max Verstappen su Red Bull, è stato caratterizzato da una direzione gara disordinata, la quale ha dispensato penalità parecchio severe e decisioni alquanto rivedibili. L’appuntamento di Lusail amplifica le già presenti polemiche che aleggiano sull’operato della Federazione Internazionale, quando rimane una sola gara al termine della stagione.
A stravolgere la narrativa del Gran Premio ci ha pensato uno specchietto, il quale, staccatosi dalla Williams di Alexander Albon, si è posizionato al centro del rettilineo del traguardo. Le squadre hanno tardato ad effettuare le soste ai box, in quanto ci si aspettava un congelamento della corsa tramite Safety Car o VSC. Tutto è filato liscio sino a quando il detrito è stato centrato dalla Sauber di Bottas, spostatasi a centro pista per permettere il transito della Ferrari di Leclerc. In seguito, dopo la foratura di Hamilton e Sainz, la direzione gara è intervenuta, diramando prima la Virtual Safety Car e poi la Safety vera e propria.
Il caos è, poi, esploso definitivamente con la tanto discussa sanzione indirizzata a Lando Norris, reo di non aver rallentato sotto bandiera gialla. Il Britannico ha dovuto scontare una penalizzazione di Stop and Go di 10 secondi, e poco dopo anche Lewis Hamilton è stato punito dal collegio dei commissari sportivi, espiando la penalità del Drive-Through.
L’aspra critica di Toto Wolff alla Federazione Internazionale
Il team principal della Mercedes, Toto Wolff, ha espresso il suo pensiero ai microfoni di Motorsport.com, senza esitazioni e peli sulla lingua: “In generale, se lo guardiamo in modo positivo, [la FIA] potrebbe avere un suo reality show con ciò che sta succedendo in questo momento. Credo che tutti i nostri interlocutori debbano sapere che noi dobbiamo preservare questo santo graal di uno sport, e farlo con responsabilità e trasparenza“.
“Il fatto che i piloti siano uniti in questo quadro generale è un bene, e lo hanno già dimostrato. Le squadre hanno una comprensione di quello che riteniamo giusto o sbagliato. Bisogna mettersi davanti allo specchio e chiedersi: “Sto contribuendo al meglio a questo sport oppure no?“.
“Io penso che lui [Ben Sulayem, il presidente della FIA] possa licenziare tutte le persone che vuole, è lui il presidente dell’organizzazione. Per i piloti e per noi è importante chiedersi se il processo decisionale sia in miglioramento. Lo sport sta migliorando grazie a questi cambiamenti nel personale? Se la risposta a questo è sì, allora la questione è interna e spetta a lui gestirla“.
“Chiaramente, però, le notizie e le potenziali ricadute in termini di reputazione sono negative per tutti. Anche questo è ciò di cui parlavo: tutti noi siamo all’interno di questo sport e tutti elementi coinvolti, la FIA, Liberty, Stefano [Domenicali], i team, i piloti, i media. Credo che, in tempi in cui c’è tutta questa polarizzazione e così tanto conflitto, a vincere debba essere la razionalità. E ad oggi per me non è così“, ha chiuso l’austriaco.
Foto: Mercedes AMG-Petronas F1 Team