La Targa Florio, la corsa automobilistica più antica al mondo a cui prese parte anche Enzo Ferrari

Disputata per la prima volta nel 1906, la Targa Florio ha avuto tra i suoi partecipanti notevoli personalità del mondo automobilistico, diventando ben presto qualcosa di più che una semplice competizione.

La suggestiva pace evocata dalle stradine tipiche dell’entroterra siciliano si è trovata spesso in contrasto con i rombi dei motori delle vetture che prendono parte alla competizione automobilistica più antica al mondo che risponde al nome di Targa Florio, disputata per la prima volta nel 1906 e figlia dell’idea di una delle più grandi menti del Novecento, Vincenzo Florio – imprenditore palermitano parte di una delle famiglie più illustri del periodo del ventesimo secolo in Sicilia.

La competizione, la cui unica battuta d’arresto si verificò solamente durante il periodo dei due conflitti mondiali, diventò un vero e proprio punto d’incontro per la nobiltà del tempo e, ben presto notevoli piloti ne furono attirati, i quali accettavano la sfida di correre sul tracciato composto dalle tortuose strade che attraversano l’Appennino sicuro, come Alberto Ascari, lo stesso Enzo Ferrari, che nel 1919 corse la sua prima Targa Florio, Tazio Nuvolari e il pilota siciliano Nino Vaccarella, il “Preside Volante”, che guidò anche in Formula 1 insieme alla Rossa di Maranello nei primi anni Sessanta.

Anche le case automobilistiche più rinomate del panorama sportivo furono attratte dalla gara organizzata da Vincenzo Florio, come Alfa Romeo, Porsche e, naturalmente, Ferrari – vincitrice dell’edizione dell’anno 1948, proprio un anno dopo la fondazione della Scuderia – che furono le protagoniste indiscusse per la maggior parte delle edizioni. Tra le partecipanti, anche Maserati e Bugatti.

Innovativa non solo per aver portato il mondo delle corse in Sicilia, la Targa Florio fu un evento all’avanguardia per l’epoca delle prime edizioni, durante le quali rese possibile l’opportunità alle donne di poter gareggiare come pari degli uomini, tra le quali Maria Antonietta Vanzo, la prima donna in assoluto a correre le Mille Miglia, la Targa Florio e ad aver tentato di qualificarsi per le 500 Miglia di Indianapolis – ed Elisabetta Junek, che vinse quasi la gara nel 1928 al volante della Bugatti di tipo 35B.

Il dipinto di Margaret Bradley del 1930 che celebra lo spirito della Targa Florio ai suoi arbori.

Il quartier generale della competizione più antica al mondo fu il Grand Hotel delle Terme di Termini Imerese, progettato da Giuseppe Damiani Almejda, lo stesso architetto che realizzò uno dei più prestigiosi teatri di Palermo, il Politeama Garibaldi. L’albergo della Città delle Terme ospitò molteplici volte anche il Drake proprio in occasione della corsa e, a questo proposito, lo storico cronista Franco Amodeo raccontò un simpatico aneddoto accaduto al Commendatore nel lussuoso albergo palermitano: “Enzo Ferrari rimase nel vecchio ascensore a gabbia per oltre sei ore, finché non vennero a liberarlo i pompieri. Qualche anno prima di morire ad un giornalista che lo aveva intervistato disse che nella sua vita non ebbe mai paura, ma la ebbe solo una volta, quando rimase chiuso nell’ascensore dell’Albergo delle Terme“.

1921, Enzo Ferrari su Alfa Romeo durante la 12° edizione della Targa Florio.

L’influenza dei Florio in Sicilia fu notevole, così come la gara che porta il nome del suo ideatore e, nei primi anni del secolo scorso, la stazione di Buonfornello, un piccola frazione termitana, si ampliò con un secondo binario, mentre vennero costruite, a spese dello stesso Florio, le Tribune di Cerda, chiamate anche Tribune di Floriopoli, tutt’oggi meta per gli appassionati di automobilismo.

Tra il 1955 ed il 1973, invece, la Targa Florio entrò a far parte del Campionato Mondiale FIA Sport Prototipi, competizione inclusa oggi nel FIA World Endurance Championship (WEC) con le categorie LMP1 e LMP2. Settantadue anni dopo la sua fondazione, nel 1978, la competizione divenne un gara di rally mantenendo l’iconico nome e spostando il percorso sulle strade delle cittadine siciliane limitrofe fino ad arrivare al capoluogo, Palermo.

Continuate la mia opera perché l’ho creata per sfidare il tempo” – erano state quelle le parole di Vincenzo Florio riferite all’opera d’arte che non solo celebra i Motori, ma che da 118 anni, valorizza la Sicilia in un matrimonio tra panorami mozzafiato e le vetture più belle al mondo.

Foto: Pinterest, targaflorio.info

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