Una delle più recenti e grandi rivalità del nostro sport, Max Verstappen contro Charles Leclerc, iniziò in Campania, su un circuito davvero speciale: il kartodromo di Sarno
Correva un normalissimo anno 2012 quando la F1 arrivò all’ultima gara per il Mondiale piloti: in Brasile, ad Interlagos, Fernando Alonso su Ferrari sfida Sebastian Vettel su Red Bull, con in palio il terzo Mondiale della carriera per entrambi. L’esito di quella gara folle e con innumerevoli colpi di scena già lo conosciamo. Nel contempo, proprio in quell’anno, sotto la pioggia come a San Paolo, sul web divenne virale un video di due giovanissimi ragazzini impegnati in una gara di Go Kart. Questi due se le danno di santa ragione: si spintonano, lottano e si maledicono a vicenda, durante e dopo la corsa. Quei due personaggi sono ancora inconsapevoli del fatto che diventeranno futuri fenomeni e predestinati del motorsport.
Charles Leclerc e Max Verstappen si sfidavano per la conquista di un “banale” titolo Mondiale di Go Kart, con entrambi a sognare un futuro quasi utopico in F1 all’età di soli 15 anni. Max ci riuscirà precocemente: già nel 2015, il neppure patentato olandese di appena 17 anni debutta in F1 alla guida della modesta Toro Rosso, motorizzata Ferrari ma subordinata a Red Bull. La storia di Charles è un pochino più tortuosa, poiché il monegasco affronterà anche le categorie minori, dominando in F2, e salendo nel 2018 alla guida dell’Alfa Romeo-Sauber (macchina se vogliamo ancora peggiore della Toro Rosso di tre anni prima).
Oggi il primo ha 4 titoli Mondiali, ha battuto record su record, ha eguagliato leggende dal calibro di Sebastian Vettel e Alain Prost, ma soprattutto ha battuto chi sembrava essere davvero imbattile: Lewis Hamilton. L’altro invece, si troverà proprio il leggendario 7 volte Campione del Mondo come compagno di squadra l’anno prossimo, dopo aver condiviso il proprio box con Seb e Carlos Sainz, e soprattutto vestendo il rosso. Un rosso che dopo anni di opacità, potrebbe finalmente tornare a scintillare in occasione dell’ultima gara ad Abu Dhabi, nella lotta al titolo Costruttori contro McLaren. E se dovesse vincerlo, i meriti li prenderà principalmente Charles, a caccia ancora di una macchina che lo faccia competere con Max, l’eterno rivale.
Alle origini della rivalità: i kart di Sarno
Il presente lo conosciamo piuttosto bene, lo raccontiamo settimana dopo settimana, e dopo ormai 6 anni, abbiamo finalmente conosciuto di che pasta questi due siano fatti: episodi e lotte serrate come in Austria e Gran Bretagna nel 2019, o il duello d’astuzia in Bahrain nel 2022, ci hanno dato un assaggio di quella che potrebbe essere una rivalità sconfinata tra i due predestinati della F1. Conosciamo però troppo poco del passato di questi due piloti, dimenticando talvolta che questa tremenda rivalità non abbia avuto origine direttamente su un qualsiasi circuito di F1, bensì sui kart.
Ed è su una pista speciale che sboccerà questa rivalità: il kartodromo di Sarno. Il Circuito Internazionale di Napoli, situato a Sarno (comune del salernitano, in Campania), è stato teatro per ben due edizioni di questa emozionante sfida. Nel 2012 e 2013, nelle categorie di KF3 e KF2 (dunque i Campionati Mondiali di Kart) il circuito, noto per avere un layout veloce ma al contempo tecnico, ospitava le tremende battaglie in pista tra questi due fenomeni generazionali, mettendo subito in risalto le loro qualità, decisamente fuori dal comune. Ed è in quel momento che il mondo, inconsapevolmente, scopriva due campioni.
Caratterizzato da lunghi rettilinei e curve strette, Sarno ha ospitato piloti di gran livello nel corso della propria storia, lanciando nel mondo delle corse innumerevoli futuri piloti: da leggende come Lewis Hamilton, Nico Rosberg, Sebastian Vettel, Fernando Alonso e Robert Kubica ai predestinati Charles e Max, da piloti attualmente in griglia come George Russell, Lando Norris ed Esteban Ocon ad ex piloti come Daniil Kvyat, Nyck de Vries e Mick Schumacher. Insomma ce n’è, e ce ne sarà, davvero per tutti.
Le caratteristiche della pista di Sarno
Situato alle pendici del Vesuvio, il comune di Sarno (provincia di Salerno ma confinante con la provincia di Napoli) ospita con il suo kartodromo ormai da decenni battaglie serrate tra giovani aspiranti corridori. Dal 1999 infatti, il circuito napoletano è considerata tappa fissa da FIA per i mondiali di Kart. Il circuito occupa una superficie di circa 140.000 mq, misura 1.69 km ed è largo ben 9 metri. L’area comprende ovviamente il tracciato e un paddock di ben 18.000 mq. Negli ultimi anni sono stati implementati notevolmente i servizi attorno il kartodromo campano, con l’edificazione di un hotel e un centro servizi per piloti e team.
Sarno inoltre, ha continuato a crescere nel corso di questi ultimi anni, andando ad inaugurare una sala stampa per giornali, tv, web broadcast, fotografi, cronometristi, oltre che due bar, un ristorante e un’area camping attrezzata. Il tutto attorniato dal fascino del Vesuvio e soprattutto da tribune capienti ben 5000 spettatori.
Max e Sarno legati a vita: l’episodio della pompa di benzina
Ve lo ricordate Jos Verstappen? Il padre di Max, ai ferri corti ormai da mesi con Helmut Marko e Christian Horner in seguito al caos generatosi a inizio anno in casa Red Bull, è anch’egli un ex pilota di F1. Non certamente ricordato per i suoi scadenti risultati nel circus, ha dato a tutti noi l’ingente fortuna di conoscere suo figlio Max, certamente più nella storia. Jos però si è sempre distinto nel mondo dei motori: il “compagno” più fedele nonché “accompagnatore” di Max in giro per il mondo, dalla tenera gioventù di quest’ultimo al presente, è stato autore di un gesto che resterà impresso per sempre nella memoria dell’allora piccolo Max: l’abbandono del figlio in una stazione di rifornimento.
Dopo aver perso la leadership di una gara di kart proprio in quel di Sarno nel 2011, in modo “verstappiano” (con una staccata provata ai danni di Daniel Bray), Max tentò in tutti i modi di buttar fuori il rivale e riprendere la vetta perduta poc’anzi; tuttavia, sarà l’olandese a finire fuori pista, e impossibilitato dal ripartire, si ritirò. Un qualcosa di impossibile da digerire per papà Jos, che preso dall’ira del momento, reagì così: “Non ho mai visto mio padre in quel modo-racconta Max (ndr). Ha afferrato il go-kart e l’ha gettato nel furgone. Ricordo che non volevo tornare in Olanda con lui, ma non mi lasciò tornare con i miei amici dal sud Italia“.
“Ho continuato a cercare di avere una conversazione finché a un certo punto si è fermato a una stazione di servizio e ha detto: ‘Scendi. Scendi, non voglio più sentirti’. Così mi ha cacciato e se n’è andato. Fortunatamente c’era anche mia madre, era dietro di noi in autostrada, quindi l’ho chiamata e circa cinque minuti dopo è arrivata. Poi quando siamo tornati a casa, penso che non mi abbia parlato per un’intera settimana”.
“Quindi sono andato a scuola e ho fatto le mie cose, ma per tutto il tempo quando tornavo a casa, normalmente andavo in officina, ma per una settimana lui non mi parlava“. A distanza di molti anni, Max ha poi commentato l’azione paterna: “Quella è stata una lezione dura. Ma penso che sia stata ottima”.
E forse è proprio grazie alla pista di Sarno e quella pompa di benzina, che è nato il Max che noi tutti ci gustiamo ogni weekend di F1. Quello capace di realizzare l’impossibile e vincere anche quando non ha la macchina per farlo. Sperando di vederlo come nel 2012-13 battagliare contro il suo giurato e predestinato rivale di una vita. Perché in fondo, tutti noi almeno per una volta, ci meritiamo una sfida tra loro due, come ai kart di Sarno: Max Verstappen contro Charles Leclerc.
Foto; Circuito Internazionale di Napoli, Kart.com, Max Verstappen X, Scuderiafans.com