Nervi tesissimi tra George Russell e Max Verstappen dopo lo screzio avvenuto nel Gran Premio del Qatar.
Nervi tesi, anzi, tesissimi tra George Russell e Max Verstappen. I due, protagonisti di un acceso diverbio dopo le qualifiche del Gran Premio del Qatar, non se le sono certo mandate a dire e gli strascichi sono arrivati fino ad Abu Dhabi. Nel giovedì di Yas Marina il britannico della Mercedes ha raccontato alla stampa il dietro le quinte di quanto accaduto a Losail.
Queste le sue parole: “I fatti parlavano chiaro, e lui stava andando troppo piano, era in traiettoria ed era nella curva a più alta velocità: non stavo affatto cercando di procurargli una penalità, in quel momento ero in pole position e stavo solo cercando di preparare il mio giro. Come piloti, si combatte duramente in pista. Così come Max, il giorno dopo, ha chiesto la penalità per Norris“.
Russell ha, poi, aggiunto: “Prima ancora che io dicessi una parola ai commissari, lui stava imprecando. Era così arrabbiato prima ancora che io parlassi. Non capisco perché abbia sentito il bisogno di questo attacco personale, e non ho intenzione di accettarlo. Non ho mai avuto l’intenzione di sparare a zero contro Max fin quando mi ha attaccato così personalmente. Dunque ora metto le cose in chiaro, non me ne starò fermo a guardare uno che mi accusa personalmente come ha fatto lui.
Mi ha detto che sarebbe andato di proposito a sbattere contro di me, sbattendo la mia c***o di testa nel muro. Io credevo si trattasse di una cosa un po’ impulsiva, ma quando l’ho incrociato nella Drivers’ Parade ho visto nei suoi occhi che diceva sul serio. E, sapete, è un quattro volte campione del mondo.
Se paragono le sue azioni a quelle di Hamilton, beh, Lewis è il tipo di campione del mondo a cui aspiro. Ho un nipote di otto anni che ha appena iniziato a fare go-kart, che guarda tutte le mie gare: un campione del mondo che dice che farà di tutto per andare a sbattere contro qualcuno non è il tipo di modello che dovremmo essere“.