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Russell-Verstappen: l’intervista completa del pilota inglese della Mercedes

(L to R): George Russell (GBR) Mercedes AMG F1 with Max Verstappen (NLD) Red Bull Racing in qualifying parc ferme. 30.11.2024. Formula 1 World Championship, Rd 23, Qatar Grand Prix, Doha, Qatar, Sprint and Qualifying Day. - www.xpbimages.com, EMail: [email protected] © Copyright: Bearne / XPB Images

L’intervista completa di George Russell, rilasciata ai media, nel corso del press day del Gran Premio di Abu Dhabi.

Non accenna a placarsi la vicenda che sta animando il paddock nell’ultima settimana: George Russell contro Max Verstappen. Ciò che è accaduto in Qatar, in direzione gara, ha lasciato strascichi importanti tra i due piloti che, di fatto, non se le sono mandate a dire. Repliche e contro repliche da parte dei due piloti con Russell che, nel giorno dei media del GP di Abu Dhabi, ha raccontato il tutto a 360 gradi.

Russell-Verstappen: l’intervista completa del pilota inglese della Mercedes

Queste le dichiarazioni dell’inglese: “Agli steward per i primi cinque minuti non ho detto una parola, perché stavano parlando solo con Max Lui era già arrabbiato, imprecava contro gli steward, e ho raccontato loro semplicemente i fatti. Stavo seguendo il mio delta. Tutti noi abbiamo un tempo sul giro che dobbiamo rispettare, e ci viene anche detto che, se andiamo piano, dobbiamo spostarci dalla traiettoria. Non stavo cercando di far penalizzare Max; in quel momento ero in prima posizione, mentre lui era secondo.

Stavo solo cercando di preparare il mio giro. Ma lui era venti secondi più lento del dovuto nel suo giro, e non ho discusso con gli steward. Max, però, era davvero arrabbiato perché non lo stavo supportando. Si aspettava che dicessi: ‘Nessun problema, quello che ha fatto Max andava bene e non era pericoloso’. La penalità? Forse è stata dura, ma queste sono le regole. Tutti dobbiamo seguirle. Anche io vorrei andare venti secondi più lento per preparare meglio le gomme, ma non lo faccio”.

Il britannico ha, poi, aggiunto: “Domenica mattina, durante la parata dei piloti, sono andato a parlargli. C’eravamo io, Max, Checo e Carlos. Abbiamo quasi riso della situazione, ma ho potuto vedere nei suoi occhi che era arrabbiato, e le parole che ha detto erano sincere. Questo mi ha sorpreso. Sa benissimo che non sono stato io a penalizzarlo. Ma sembra quasi che si aspetti un trattamento diverso, e se le cose non vanno come vuole, non c’è modo di ragionare.

Questo non è il modo in cui funziona il nostro sport. Conosco Max da 12 anni, lo rispetto da sempre, ma ora ho perso quel rispetto. Nelle corse c’è competizione dura, ma non dovrebbe mai diventare personale. Lui, invece, l’ha resa personale. Qualcuno deve affrontare un comportamento del genere, perché finora è stato lasciato agire senza conseguenze”.

E infine: “È chiaro che ci sono regole da rispettare nei giri di preparazione. Devi mantenere un certo tempo sul giro perché gli steward non vogliono che si vada troppo piano, soprattutto quando c’è un’auto che arriva a 300 km/h. Io stavo seguendo le regole alla lettera e non cercavo di penalizzarlo. Ma è andata così, e alla fine della giornata ero in pole position in quel momento, anche se poi è passato lui in pole. Sono le gare. Non capisco perché abbia sentito il bisogno di prenderla sul personale. Forse non sopporta le avversità, e ogni volta che qualcosa non va come vuole, reagisce con rabbia e aggressività inutili.

Lo abbiamo visto in Brasile con Ocon tempo fa, nel 2021 con Lewis, in Messico con Lando, e perfino nella prima gara dopo le vacanze a Budapest, quando non aveva la macchina più dominante. Si è scontrato con Lewis e ha persino inveito contro la sua squadra. Questo non è il comportamento di una persona che rispetto. Dovrebbe essere un modello migliore.

Trovo ironico il suo commento quando dice: ‘Ti colpirò apposta e metterò quella tua fottuta testa contro il muro’, per me è inaccettabile. Ha superato il limite, e non lo accetterò. Qualcuno deve fermarlo prima che perda completamente il controllo. Sono deluso che si sia arrivati a questo. Conosco Max da 12 anni, so com’è fatto.

Non avevo intenzione di gettarlo sotto i riflettori, ma poi mi accusa di mancare di integrità. Non lo accetterò. Pensa di essere al di sopra delle regole, e negli ultimi due anni le cose gli sono state rese troppo facili. Lewis è stato l’unico a sfidarlo duramente e lealmente nel 2021. Il modo in cui Lewis ha corso contro di lui è il gold standard: aggressivo ma mai oltre il limite.

Questo è il tipo di pilota e campione che aspiro a essere. Non posso restare in silenzio mentre Max mi accusa pubblicamente di mentire agli steward. Ora ho detto la mia. Questo non cambierà il mio approccio alla gara. Sono pronto per Abu Dhabi, sarà l’ultima gara della stagione. Una volta terminata, per me sarà un capitolo chiuso.

Max non sente il bisogno di guadagnarsi il rispetto di nessuno, ma in pista c’era un tempo in cui tutti si rispettavano. Non è giusto prendere le cose sul personale per una penalità in griglia, non stiamo parlando di un titolo mondiale perso all’ultima gara. Capirei la rabbia in quel caso, ma minacciare di colpire qualcuno con la testa contro il muro? È troppo”.

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