Cadere e rialzarsi: la McLaren trionfa nel segno di Andrea Stella, l’ingegnere umbro che si “vendica” con la Rossa
Erano all’ultimo posto soltanto alla prima gara della scorsa stagione. Sembrano passati anni, sembrano tempi remoti, ed invece si parla solo di una stagione fa: nel 2023 McLaren si è anche trovata ultima nel campionato costruttori, con un esordio disastroso in Bahrain per Lando Norris ed Oscar Piastri.
Una coppia di piloti dove il capitano, Lando, è stato spesso criticato, nonostante sia stato lui in questi ultimi due anni a dettare la direzione del team, con un’ottima spalla come Piastri, destinato a diventare una stella.
I numeri però non mentono: se nel mondiale piloti Norris poteva fare decisamente meglio, nei costruttori il britannico ha svolto magistralmente il suo ruolo, caricandosi sulle spalle l’intero team e conducendolo al suo primo titolo costruttori dal 1998 ad oggi.
26 anni di lunga attesa a Woking, ed ora la gioia: un’orchestra perfetta capitanata dal maestro Andrea Stella, un italiano che sconfigge una scuderia italiana.
È il titolo suo, di Zak, di Lando, di Oscar, ed ovviamente anche di tutti gli uomini che hanno creato, modellato e perfezionato una MCL38 diventata oggi punto di riferimento anche per chi, come Red Bull, appariva agli occhi di tutti come la scuderia imbattibile.
Servirà fare un passo in avanti? Certo, la gestione di questo 2024 non è stata certo ottimale, e l’Ungheria è la metafora perfetta di quanto ancora si possa migliorare. Ma permetteteci, Andrea Stella ha realizzato uno dei più grandi capolavori di questo millennio di Formula 1: da ultimi a primi in meno di due anni, dalle retrovie al gradino più alto del podio, dalla delusione all’emozione.
Complimenti, McLaren!