F1

The last dance: la storia dell’ultimo weekend di Carlos Sainz e Lewis Hamilton

Screenshot

Due box a pochi metri di distanza, due squadre e due piloti: la storia del weekend di Carlos Sainz e di Lewis Hamilton sono racconti così diversi; eppure, legati da un destino intrecciato. 

A Yas Marina, ogni gesto abituale, parte ormai di una routine, ha un peso diverso, una consapevolezza che grava come un’ombra ben definita che lo rende unico: l’ultimo briefing, l’ultima partenza, l’ultimo giro, l’ultima curva – tutte componenti della fine di una storia che chiude il passato e si rivolge ad un futuro che è ancora tutto da scrivere. La classica adrenalina della gara viene amplificata dai taciti addi che solo i racconti che stanno giungendo al termine sono soliti trasmettere, mentre i protagonisti, ben consapevoli di ciò che la bandiera a scacchi porterà, cercano di non pensarci per giocarsi il tutto per tutto nell’ultima gara della stagione rimanendo concentrati.

Sono sicuro che domani, dopo la gara, comincerò a sentire l’emozione” aveva detto Carlos Sainz al termine delle qualifiche del sabato pomeriggio ad Abu Dhabi; prima il dovere per lo spagnolo, poi ci sarà tutto il tempo per emozionarsi e ringraziare la Scuderia Ferrari per il tempo passato insieme, durante il quale sono arrivati i primi successi per il numero 55 – conquiste ottenute con la rossa di Maranello nel corso dei quattro anni accanto a Charles Leclerc. I podi e le vittorie sono scritte sul nomex che Carlos Sainz indossa sotto alla tuta speciale con lo stemma del Cavallino Rampante a sinistra, il lato del cuore, dedicata al weekend a Yas Marina; dalla prima vittoria con il team di Maranello a Silverstone nel 2022 alla doppietta in Australia di questa stagione, passando per il successo conquistato a Singapore l’anno scorso, quell’unico appunto Rosso che brilla tra le conquiste di Max Verstappen del 2023. 

Carlos Sainz non si lascia travolgere dai sentimenti, anzi tutto il contrario: trasforma ogni emozione in carburante trovando quel combustibile che lo spinge a tirare fuori il meglio di sé, alimentando quel fuoco che arde dentro al cuore di un pilota di Formula 1 – cuore che si nutre dei successi, delle conquiste, della velocità, sorpasso dopo sorpasso, una curva dopo l’altra. 

Il weekend di Carlos Sainz: lo spagnolo chiude l’avventura in Ferrari sul podio.

La domenica, il giorno in cui la fine sarà davvero il termine, lo spagnolo entra nel paddock: il volto è concentrato, è quello di chi sa di avere un’unica possibilità, l’ultima per poter gustare il successo vestito di Rosso. Dopo di lui, anche Lewis Hamilton in un outfit total-red, un abbagliamento che sa già di futuro, che rende il presente già parte di una storia conclusa. Un preludio forse, un omaggio a ciò che Maranello riserverà al sette volte campione del mondo nel 2025, lasciando nel cuore del Sir i sorrisi, le vittorie e le lacrime della leggendaria avventura vissuta in Mercedes, ormai giunta al capolinea dopo dodici emozionanti anni. 

A qualche box di distanza da Carlos Sainz, c’è Lewis Hamilton; anche il pilota britannico si prepara a quella che sarà la sua ultima corsa come parte della famiglia di Mercedes-AMG Petronas, squadra che lo ha accolto nel lontano 2013 e con la quale ha conquistato sei dei suoi titoli mondiali, e ora il cammino insieme dei due è giunto al termine: è ora di realizzare l’ultimo sogno del cassetto di quel bambino di Stevenage che sognava la Formula 1, mentre è tempo di dare spazio ai giovani all’interno delle Frecce d’Argento.

Nei briefing di oggi ho realizzato davvero che è la fine. Resto calmo, è il mio ultimo Gran Premio con Mercedes” dice il britannico durante l’ultimo media day indossando i colori delle Frecce d’Argento ad Abu Dhabi; un weekend durante cui le qualifiche non vanno come previsto. Il sette volte campione del mondo partirà in sedicesima posizione, non quella che si aspettava per il suo ultimo ballo con il team di Brackley, risultato che si aggiunge a quelli di una stagione che non avrebbe voluto vivere come ultima. La stagione del 2024, infatti, viene descritta da Lewis Hamilton come uno degli anni peggiori della sua carriera e di cui ricorderà solo i bei tempi.

Il Gran Premio di Abu Dhabi 2024, il gran finale

È il momento. I semafori del Gran Premio di Abu Dhabi si spengono per l’ultima volta nella stagione di Formula 1 del 2024 mentre Carlos Sainz e Lewis Hamilton abbassando la visiera dei loro caschi decorati ad hoc per celebrare la fine di un capitolo delle rispettive carriere, forse quello più importante e più luminoso. Per l’ultima volta, si scende in pista vestendo quei colori: il rosso per il primo per poi passare al blu della Williams, il nero per il secondo che prenderà il colore che lo spagnolo lascerà al termine del cinquantottesimo giro della gara.

Sarà finita quando sarà finita. È questo il mindset dei box di Ferrari, che affrontano l’ultimo Gran Premio dell’anno in una lotta ancora aperta contro la Scuderia di Woking, una battaglia dove forse le armi pari mancano soprattutto dopo che saranno i due papaya ad aprire le danze con una vettura che sembra essere la più veloce in pista, l’imbattibile. Alle loro spalle, c’è Carlos Sainz in terza posizione per il gran finale, mentre il suo compagno di squadra sarà dal lato opposto della griglia di partenza, pronto a cercare la rimonta, a trovare la giusta combinazione per poter realizzare quel miracolo che i Tifosi sognano dal 2008

Durante il primo giro, il numero 55 sa di non dover rischiare e ogni suo movimento è calcolato, deciso e bilanciato: vuole vincere, ma c’è molto di più in gioco ed è per questo che non si inserisce nel duello tra Oscar Piastri, McLaren, e Max Verstappen, Red Bull: immagina già il risultato, e ha ragione. I due hanno un contatto che li fa retrocedere in fondo alla griglia, mentre Carlos Sainz prende l’occasione per potersi mettere all’inseguimento di Lando Norris, provando almeno a rovinare i piani del team di Woking. 

Lewis Hamilton durante il fine settimana a Yas Marina.

Nel frattempo, Lewis Hamilton, partito dalla sedicesima posizione dopo una qualifica sfortunata che l’aveva escluso al Q1, supera una monoposto dopo l’altra e, al termine dell’ultimo giro, taglia il traguardo davanti George Russell dopo averlo passato, forse un ultimo scambio di posizioni desiderato dal compagno di squadra del sette volte del mondo per omaggiarlo, e poco dopo l’affianca. Il pilota ventiseienne, che dal prossimo anno, sarà il mentore dell’italiano Andrea Kimi Antonelli – la nuova line-up con cui l’ex pilota austriaco, team principal di Mercedes, tenterà di tornare alle glorie di un tempo – stacca le sue mani dal volante della monoposto per applaudire al Sir Lewis Hamilton, la leggenda della Formula 1 con cui ha avuto l’onore e il privilegio di poter collaborare per due intensi anni, tra i successi e le sconfitte delle Frecce d’Argento. 

Dopo aver ricevuto il consenso della Federazione, il pilota britannico numero 44 svolge i famosi donuts, da tempo ormai simbolo della chiusura della stagione, ma che per Lewis Hamilton hanno un sapore diverso: sanno di ringraziamento verso gli uomini e le donne, parte del team britannico, che l’hanno fatto crescere come persona, prima che come pilota, sono per Toto Wolff, per Peter Bono e, per il sé stesso di qualche anno fa, quel piccolo bambino di un sobborgo inglese che sognava la Formula 1.

Non appena scende dalla monoposto, il sette volte campione del mondo saluta la folla che lo applaude riconoscendo la grandezza di una leggenda, la fine di un’epoca storica per questo sport ringraziandolo delle emozionanti battaglie e successi che ha regalato agli appassionati. Poi, il britannico scende dalla vettura e si inginocchia al fianco di essa. Chiude gli occhi, e si rende conto che è davvero giunta la fine – respira profondamente assaporando ogni secondo di questo momento che ricorderà per sempre.

È stato criticato per aver preso la decisione di lasciare la corte di Toto Wolff per concludere la sua carriera in Ferrari, ma infondo, era già successo quando era passato dalla McLaren, oggi vincitrice del Mondiale Costruttori dopo ben ventisei anni, alla Mercedes; eppure, in quel caso, la sua scelta non si rivelò altro che la più giusta: seguiranno i successi che lo portarono ad affiancare lo storico Michael Schumacher, nessuno come lui prima del britannico – l’unico che può vantare il privilegio di essere così vicino alla leggenda. Il passo mancante era proprio quello di guidare per la Rossa, storica squadra di Formula 1. Trascorre qualche minuto poggiato sulla fiancata della vettura, ripercorrendo nella mente ogni momento di quei dodici anni con Mercedes, mentre il mondo intero lo acclama tra le tribune di Yas Marina e dagli schermi di casa propria. 

Poi, è il momento della premiazione sul podio: Charles Leclerc terzo, Carlos Sainz secondo e Lando Norris vincitore. “Grazie Ferrari, è stato un piacere correre per voi. Forza Ferrari Sempre” – l’ultimo saluto dello spagnolo alla squadra italiana al termine del Gran Premio di Abu Dhabi. All’entrata sul podio, che ricorda le fattezze di quello di Monza, i meccanici lo applaudono commossi, sorridendo per il successo ottenuto, ci hanno creduto fin alla fine, ma non è stato abbastanza.

Così, si conclude un weekend ricco di storie che trovano il loro epilogo e, al tempo stesso, iniziano a scrivere il prologo della prossima stagione di Formula 1 con promesse e premesse da adempiere, con nuovi rookies in pista e Sir Lewis Hamilton al voltante della storia della Formula 1. 

Foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, Scuderia Ferrari HP.

Related posts

Ferrari, Hamilton in pista a Fiorano: “Ho provato emozioni fortissime, uno dei momenti più belli della mia vita”

McLaren, Norris: “Io e Piastri partiremo alla pari nel 2025, entrambi per vincere il campionato”

Livrea Ferrari 2025, ecco il blu: emergono nuovi dettagli sulla nuova 677