È una SF-24 che ha superato nettamente le aspettative della vigilia: questa Ferrari merita di essere ricordata come un dolce ricordo
Giocarsi un titolo ad Abu Dhabi: chi pensava che la SF-24 di quest’anno fosse in grado di poter lottare così a lungo per l’ambito mondiale costruttori, che a Maranello manca dal 2008?
È stata una stagione assolutamente positiva per una Rossa che, al netto delle solite e numerose critiche ricevute durante il corso dell’anno, con un lavoro più certosino (anche se, forse, verrebbe da dire quasi perfetto) avrebbe potuto vincere entrambi i campionati.
Rimpianti? Si, ma nemmeno troppi. Se si apre il libro del 2024 e si torna alla prima pagina (Bahrain) si coglie immediatamente come questa situazione fosse inimmaginabile pochi mesi fa. È una SF-24 diventata in alcuni momenti anche prima forza, più di una RB20 che appariva imbattibile ed una MCL38 a tratti dominante, apparsa senza grossi punti deboli e con diversi punti di forza.
Lezioni? Molte. Tutto aiuta a costruire un team vincente, e nulla insegna più di una sconfitta. A Maranello ora è tempo di ricaricare le batterie (no, nessun’ironia su ciò che è accaduto a Leclerc venerdì…) e ripartire con un know-how migliorato sia dall’esperienza di questo 2024 assolutamente da promuovere, sia da un 7 volte campione del mondo che sta per varcare le porte della leggendaria fabbrica italiana.
E allora buonanotte, SF-24.
Sarai sempre un dolce ricordo.
Sempre.
Foto: Scuderia Ferrari HP