Dal Reale Premio a Bernie Ecclestone: la città di Roma è stata più volte vicina ad ospitare una gara di Formula 1. Ripercorriamo tutte le tappe dal 1925 al 2012
Omnes viae Romam ducunt, tutte le strade portano a Roma: sin dal IV secolo a.C., l’attuale capitale dell’Italia presentava un sistema viario molto efficiente, anche se gli scopi erano sicuramente ben diversi da quelli delle gare sportive, in quanto era necessario principalmente per fini militari e politici.
Osservando invece il lato del motorsport, l’Italia è un paese con una tradizione motoristica molto lunga, iniziata negli anni a cavallo della Prima Guerra Mondiale, a partire dalla Targa Florio in Sicilia, per arrivare alla costruzione del primo autodromo permanente a Monza. In tutto questo, anche Roma era desiderosa di portare la velocità tra le sue storiche strade.
In una città in continua evoluzione storica, dalla Prima Guerra Mondiale, al ventennio fascista, ci fu l’occasione per un primo assaggio di motori, rappresentato dal Reale Premio, o Gran Premio Reale. Dobbiamo però sottolineare che la caratteristica peculiare delle competizioni motoristiche a Roma sarà la continua ricerca di un circuito che possa ospitarle con regolarità.
Il 22 febbraio 1925 la RACI, predecessore del moderno Automobile Club d’Italia, organizzò la prima edizione del Reale Premio di Roma, sul circuito cittadino di Monte Mario, lungo circa 10.625 km, che si snodava nelle stradine dell’Urbe, fino a costeggiare addirittura il Tevere in viale Beato Angelico.
La giovane principessa Mafalda di Savoia, figlia del futuro Re d’Italia Vittorio Emanuele III, diede il via alla prima edizione del Reale Premio di Roma. La gara fu parecchio complicata dai numerosi acquazzoni, che portarono fango sulle strade della Capitale, includendo anche quelle che formavano lo stesso circuito.
La prima edizione del Reale Premio di Roma fu vinta da un conte, Carlo Masetti, al volante della francese Bugatti, dopo oltre 4 ore di gara. In seconda posizione, arrivò Emilio Materassi sulla storica Itala, il quale portò a termine 2 giri in più in quanto non era stato avvisato del completamento dei 40 giri di gara, nonostante fosse arrivato con ben 27 minuti di ritardo da Masetti.
La banda fece risuonare dapprima l’Inno Reale, in onore del pilota italiano, e accennò successivamente le prime note della “Marsigliese” per la francese Bugatti, ma fu immediatamente fermata.
La casa francese dominò le tre edizioni successive, anche se furono organizzate su circuiti diversi: nel 1926 e nel 1927 ci si spostò nella zona di Valle Giulia, nel quartiere Parioli, e a trionfare furono Aymo Maggi, che la spuntò negli ultimi 2 km di gara ai danni della Alfa Romeo di Brilli Peri, e Tazio Nuvolari, già noto per i suoi trionfi in sella alle moto, e alla prima vittoria in un Gran Premio automobilistico di rilievo.
Nel 1928, il Reale Premio si defilò dalla città, verso la zona periferica dell’EUR, in località Tre Fontane. La vittoria fu conquistata dalla Bugatti di Louis Chiron, il cui nome è noto agli appassionati di Formula 1, in quanto gli è stata intitolata anche una parte del circuito di Montecarlo, che porta dalla curva del Tabaccaio alla zona delle Piscine.
Il Reale Premio di Roma si disputerà in zona Tre Fontane fino al 1930, quando fu poi sostituito per le ultime 2 edizioni dal cosiddetto “Autodromo del Littorio”, un circuito nato all’interno dell’aeroporto, che fu poi bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo il dominio francese della Bugatti, fu il turno della Maserati, che conquistò la vittoria delle ultime tre edizioni, con l’ultima del 1932 che fu vinta da Luigi Fagioli, il quale partecipò poi alla prima edizione del Campionato di Formula 1 del 1950.
Dopo la guerra, la velocità tornò ad essere protagonista a Roma, in un nuovo circuito nei pressi delle Terme di Caracalla. In particolare, il Gran Premio disputato il 25 maggio 1947 sarà ricordato come la prima vittoria di una Ferrari, ovvero la 125S di Franco Cortese, che completò 40 giri alla media di 88,5 km/h. (foto tablet sito Ferrari) La casa di Maranello conquistò altre tre vittorie, nel 1949, 1950 e 1951.
L’edizione del 1950 è sicuramente da ricordare, in quanto, con le monoposto di Formula 2, la vittoria fu conquistata dalla Ferrari di Alberto Ascari, mentre Stirling Moss stabilisce il nuovo record del circuito prima di ritirarsi a causa della perdita di una ruota.
Successivamente, il “Gran Premio di Roma” si spostò all’Autodromo Piero Taruffi, noto come circuito di Vallelunga, situato a Campagnano di Roma, una trentina di kilometri a nord della capitale.
Il 1963 fu l’unico anno in cui la Formula 1 disputò una gara sul circuito di Vallelunga, seppure fosse considerata come “gara fuori calendario”. A trionfare fu Bob Anderson, al volante della Lola, ma non furono poi assegnati appunto punti per il Campionato Mondiale.
L’Autodromo Piero Taruffi fu però una tappa fissa per la Formula 2, e vide passare numerosi campioni, tra cui Clay Regazzoni, Jacky Ickx, Ronnie Peterson, vincitore nel 1971, Patrick Depailler, Ivan Capelli e Alessandro Zanardi, vincitore dell’ultima edizione disputata nel 1991.
Gran Premio di Roma: i tentativi più recenti
Nel 1983, addirittura Enzo Ferrari in persona propose alla città di Roma di ospitare un gran premio in un circuito cittadino, come ad esempio aveva fatto la città di Las Vegas, nel biennio 1981-1982, realizzato nel parcheggio dell’hotel dell’hotel Caesars Palace, anche se con pessimi risultati.
Nell’ottobre 1983, fu raggiunto l’accordo per ospitare un terzo appuntamento in Italia, proprio il Gran Premio di Roma, dopo Imola e Monza. Si optò per realizzare il circuito nel quartiere dell’EUR, molto simile a quello che avrebbe ospitato la Formula E oltre 30 anni più tardi, seppur in senso opposto.
Dapprima, il Gran Premio di Roma non fu inserito nel calendario ufficiale per la stagione 1985, ma fu indicato come prima riserva del GP d’Europa. Dopo la cancellazione del Gran Premio di Dallas, Roma entrò ufficialmente nel calendario di Formula 1, ma l’EUR non vedrà mai le velocissime Formula 1 girare attorno al suo celebre Obelisco di Piazza Guglielmo Marconi. Infatti, ci fu un’accanita protesta da parte di alcuni gruppi ambientalisti, che portò alla sostituzione di Roma con il Circuito di Brands Hatch, che ospiterà così il GP d’Europa 1985.
Più recentemente, Bernie Ecclestone nel 2009 effettuò un nuovo tentativo di portare la Formula 1 a Roma, sempre nel quartiere dell’EUR, ma in senso opposto rispetto a quello pensato nel 1983. Il progetto si dimostrò molto credibile, con Ecclestone che addirittura registrò il marchio “Gran Premio di Roma”, e annunciò l’entrata in calendario per la stagione 2012.
A differenza del 1983, però, fu proprio la Ferrari ad opporsi all’approdo della Formula 1 nella capitale, in quanto l’allora Presidente Luca Cordero di Montezemolo parlò di un “vincolo di una sola gara per nazione”, che avrebbe così messo in pericolo Monza. Pertanto, Ecclestone fu costretto a rinunciare all’affascinante idea, in quanto l’unica possibilità sarebbe stata alternare le due città, ma rimarrà impraticabile.
FOTO: Ferrari.com, Vallelunga.it, Archivio LUCE Cinecittà, F1, Pinterest, Roma ACI.