Piccoli passi quelli messi in moto da Flavio Briatore per portare Alpine a risorgere e replicare in futuro il risultato ottenuto durante il Gran Premio del Brasile del 2024. Ecco le dichiarazioni del consigliere italiano sui prossimi step della squadra.
Quella del 2024 non si può di certo dire una delle migliori stagioni da ricordare per Alpine, eccezion fatta per il Gran Premio del Brasile dove Pierre Gasly ed Esteban Ocon sono saliti entrambi sul podio alle spalle del vincitore, Max Verstappen. Fondamentale per far risorgere dalle ceneri la squadra guidata dal giovane team principal Oliver Oakes è stato il ritorno di Flavio Briatore, il quale era stato allontanato dal circus nel lontano 2009.
“Non bisognava essere un genio per capire che Alpine aveva toccato il fondo. Quando sono arrivato, la squadra aveva due punti in classifica” ha affermato il dirigente italiano, che dallo scorso giugno ricopre il ruolo di Consigliere Esecutivo di Alpine, non si è trattenuto alla testata tedesca Auto Motor und Sport dichiarando i prossimi obiettivi della squadra, tra l’ingresso di uno dei sei rookies in pista a partire dalla prossima stagione, Jack Doohan, e l’accordo con Mercedes per la fornitura del motore e della scatola del cambio per il 2026.
Non sono nemmeno mancati i paragoni tra Alpine e le precedenti esperienze di Briatore in Formula 1 quando la squadra correva sotto il nome prima di Benetton e, poi di Renault: “Con Alpine siamo in una posizione migliore rispetto a quella in cui eravamo allora con la Renault. Nel 2002 la squadra era in totale disordine. Tutti discutevano con tutti. Con Luca (De Meo), ora ho l’opportunità di fare tutto ciò che possiamo immaginare nei prossimi tre-cinque anni. L’anno prossimo l’Alpine deve sempre essere fra i primi sei, lottando magari anche per qualche podio“.
“Abbiamo molto più margine aerodinamico rispetto a McLaren e Ferrari. Nel 2026 vogliamo competere per il podio nella metà delle gare, mentre nel 2027 dovremo essere in grado di lottare per il titolo. Ho in mente la mia vecchia squadra Benetton. Lì tre o quattro persone hanno costruito uno spettacolo (…) Con me ci sono strutture di gestione chiare e semplici”.
Obiettivi a lungo raggio ambiziosi, quindi, per il team di Enstone che potrebbero però non essere lontani dalla realtà guardando al primo grande passo messo in moto proprio da Briatore per il risorgimento della squadra, ovvero quello dell’accordo con Mercedes per la fornitura di Power Unit e la scatola del cambio a partire dal 2026.
“Diciamo addio a qualcosa che era solo un costo senza portarci nulla. Nel 2026, Mercedes ci fornirà il miglior motore e il miglior cambio che esistano in questo settore. Se vuoi vincere, l’80-90% dei tuoi componenti deve essere il migliore. Il cambio poi non ti fa vincere nessuna gara, al massimo te ne può far perdere qualcuna. Con il motore Mercedes abbiamo le basi per vincere”.
“I francesi vogliono vincere e con il nostro motore non è possibile. È così semplice. Se vogliamo vincere, dobbiamo rinunciare alle aree in cui non siamo competitivi. La McLaren ha vinto il mondiale con un motore Mercedes. Quante volte avete letto o sentito dire che la McLaren-Mercedes è diventata campione del mondo? Io non l’ho mai sentito. La Haas è la Haas e non la Haas-Ferrari” ha continuato l’italiano. Tuttavia, la decisione di diventare un team cliente di Mercedes comporterà la chiusura del storico reparto di Viry, una mossa che segue la filosofia per cui il risultato giustifica il sacrificio, con l’obiettivo di riportare l’Alpine alla gloria.
Foto: Alpine F1 Team.