Honda HRC, la crisi del team e l’idea di aprire una base in Europa

di Alessia Annibale

Honda HRC è in crisi di risultati da qualche anno: per rialzare il team entrano in gioco nuove “figure”, oltre all’idea di aprire una base in Europa

Uno spartiacque decisivo, potentissimo: esiste una Honda prima ed una Honda dopo Marc Marquez. A confermarlo sono gli stessi risultati ottenuti dal team Giapponese nelle stagioni in cui è stato presente lo spagnolo e quella dell’ultimo anno: ovviamente, il 93 non è l’unico pilota ad aver portato successi in casa Honda, ma è chiaro che il talento di Cervera fosse il capitano unico del marchio di Tokyo.

Marc Marquez: l’esistenza di una Honda con lui e una Honda senza di lui.

A partire dai primi anni 2000, esattamente dal 2002 con Valentino Rossi e Tohru Ukawa in squadra, fino al 2019 con Marc Marquez e Jorge Lorenzo, il team nipponico ha sempre concluso il mondiale riservato ai team (non ai costruttori) tra il primo e il secondo posto o è salito sul podio. L’unica eccezione è stata il 2004, quando non è riuscito a centrare nessuno di questi obiettivi.

Negli ultimi cinque anni, però, i risultati sono crollati drasticamente: solo 101 punti nel 2020, 250 nel 2021, 171 nel 2022, 122 nel 2023 e appena 35 nel 2024, la stagione peggiore di sempre. Da sottolineare che, negli ultimi due anni, con l’introduzione delle Sprint, le opportunità di guadagnare punti sono aumentate, rendendo questi risultati ancora più deludenti.

Marc Marquez ha trascinato la Honda verso risultati positivi anche dopo l’infortunio del 2020.


L’ultimo podio del team risale al 2023, conquistato da Marc Marquez. L’ultima vittoria, invece, risale addirittura al 2021, sempre grazie allo spagnolo. Nonostante le difficoltà dovute all’infortunio del 2020 che lo ha costretto a correre praticamente “con un braccio solo”, Marquez ha continuato a farsi carico del team.

Le parole del team manager Alberto Puig


Honda sta attraversando una crisi profonda, dalla quale non sarà facile risollevarsi. Tuttavia, il team ha già iniziato a muoversi in diverse direzioni per invertire la tendenza. Due figure di spicco provenienti da Aprilia sono pronte a dare il loro contributo: Aleix Espargaró, che assumerà il ruolo di nuovo collaudatore, e Romano Albesiano, che arriva come direttore tecnico.

L’obiettivo è chiaro: riportare Honda ai vertici della MotoGP nel minor tempo possibile.

Aleix Espargaro è arrivato in Honda come nuovo collaudatore, seguito da Romano Albesiano come direttore tecnico.

“L’azienda sta utilizzando tutte le risorse umane, finanziarie e tecnologiche disponibili, ha dichiarato il team manager Alberto Puig all’edizione spagnola di motorsport. Ecco perché Romano è stato ingaggiato. Stiamo facendo tutto il possibile perché sappiamo che il nostro livello attuale non è quello che dovrebbe essere. Non esiste un piano specifico, facciamo tutto il possibile giorno dopo giorno.”

La Honda sta avendo successo in Formula 1 grazie alla Red Bull, ma… “Un’auto e una moto non sono la stessa cosa, ha sottolineato. Cerchiamo però di sfruttare le risorse che la F1 può offrirci. Questo è qualcosa con cui stiamo iniziando a provare a connetterci. Non devi esagerare con l’elettronica. Il pilota deve continuare ad essere più importante della moto. Sono certo che verrà raggiunto un compromesso“.

Dal 2027, poi, entrerà in vigore il cambio di regolamento, ma Puig non ne vuol sentir parlare: “Non possiamo aspettare due anni per fare questo passo, continua.

Infine, il team manager lascia intendere l’idea di un cambiamento che potrebbe essere definito epocale: aprire una base Honda HRC in Europa. “Non abbiamo ancora deciso nulla, ma ci stiamo pensando. In passato lo abbiamo fatto in Formula 11, quando ci siamo trasferiti in Inghilterra. Siamo aperti: Honda ha strutture in Spagna per la parte operativa e stiamo valutando di espanderci in altre aree. Non so se accadrà a breve termine, ma è una possibilità, conclude.

Foto: Honda HRC

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