Nel 2024, è passata da un dominio indiscusso e inarrestabile ad un terzo posto nella classifica del Mondiale Costruttori a fine stagione. La squadra austriaca ha compreso bene i limiti della RB20 e adesso, guarda agli obiettivi della vettura Red Bull per il 2025.
La scorsa edizione del campionato di Formula 1 ha visto diversi team, tra cui McLaren e la Scuderia Ferrari, trovare le quadre corrette (o quasi) per poter riportare le rispettive squadre a competere tra le prime linee durante i weekend di gara ufficiali, portando addirittura la conquista del Costruttori fino a Yas Marina; tuttavia, lo stesso non si può dire per altri team, come Red Bull.
Già durante la pausa invernale dello scorso anno, la scuderia di Milton Keynes era stata travolta da un’indagine nei confronti del proprio team principal, Christian Horner, il quale era stato accusato di aver attuato un comportamento inappropriato nei confronti di una dipendente del team, portando a quello che è stato definito Horner Gate. Erano seguite una serie di guerre civili che avevano aumentato le temperature all’interno dei box, a partire dallo stesso Helmut Marko e da Jos Verstappen, entrambi contro il direttore Red Bull.

Adesso, però, Milton Keynes sembra essersi lasciata tutto alle spalle puntando già alla 75° edizione del campionato di Formula 1 schierando in pista Max Verstappen e Liam Lawson, il quale ha preso il posto di Sergio Perez, licenziato nonostante il rinnovo per la prossima stagione fosse stato annunciato dalla scuderia stessa – e, costanza è la parola chiave con cui il team di meccanici della Red Bull ha lavorato alla RB21, al fine di garantire una continuità di prestazione rendendo la monoposto adattabile ai diversi circuiti e in qualsiasi condizione.
“Abbiamo una buona comprensione dello sviluppo,” ha dichiarato Horner RacingNews365, per poi spiegare le dinamiche che non hanno permesso alla RB20 di continuare ad essere dominante come lo era stata durante le gare precedenti a quella sul circuito romagnolo.
“Intorno a Imola, abbiamo introdotto un aggiornamento che ha reso la macchina molto più instabile nelle prestazioni, con una finestra operativa estremamente ristretta. Quando si riusciva a far funzionare la vettura all’interno di quella finestra, per esempio in Austria, era incredibilmente veloce: per quattro giri consecutivi sarebbe stata sufficiente per la pole. Ma era necessario rimanere in quella finestra. Se ci si spostava anche solo di un millimetro al di fuori di essa, la macchina diventava molto più difficile da guidare”.
Christian Horner ha anche chiarito la differenza di performance tra il quattro volte campione del mondo e Perez, attribuendo a Verstappen la capacità di riuscire ad arginare la mancanza della monoposto: “Max è riuscito a mascherare il problema e a guidarci intorno, mentre Checo ha sofferto particolarmente perché quella finestra era troppo stretta” .
“Quindi, il principale obiettivo degli ingegneri durante l’inverno è stato quello di ampliare quella finestra, non necessariamente aumentando la prestazione assoluta, ma rendendo la macchina più gestibile su circuiti e condizioni diverse, con una finestra operativa molto più ampia” ha concluso il team principal britannico affermando il programma d’azione dei meccanici Red Bull in vista della prossima stagione di Formula 1, al via con il Gran Premio d’Australia dal 14 al 16 marzo.
Foto: Oracle Red Bull Racing, Christian Horner.